Esteri
Trump impeachment, voto 21 anni dopo Bill Clinton. Ma i sondaggi lo premiano
Donald Trump è il quarto presidente della storia degli Stati Uniti a fronteggiare la prospettiva di essere sottoposto ad impeachment
Donald Trump è il quarto presidente della storia degli Stati Uniti a fronteggiare la prospettiva di essere sottoposto ad impeachment per "high Crimes and Misdemeanors", come la Costituzione indica i crimini per i quali un capo dello stato può essere processato e, se trovato colpevole, rimosso. Sono però solo due i presidente che sono stati sottoposti ad procedimento effettivo di impeachment: Andrew Johnson 1868 e Bill nel 1998. Richard Nixon si dimise il 9 agosto 1974, prima che la commissione approvare i tre articoli di impeachment, vale a dire i capi di accusa, contro di lui per il caso Watergate.
Per Clinton la commissione Giustizia prima e l'aula della Camera allora controllata dai repubblicani approvò i due articoli di impeachment contro Clinton, accusato di aver mentito ad un grand jury sulla sua relazione con Monica Lewinsky e così di aver ostacolato il corso della Giustizia. L'impeachment di Clinton fu approvato in aula il 19 dicembre, e quindi il voto di quello di Trump - che tutti ritengono avverrà in aula la prossima settimana - potrebbe avvenire esattamente negli stessi giorni 21 anni dopo.
Come è noto Clinton poi fu assolto nel processo al Senato che era controllato da una maggioranza democratica. Il processo, presieduto dall'allora giudice capo della Corte Suprema, William Rehnquist, iniziò a gennaio e si concluse, il 12 febbraio, con l'assoluzione di Clinton il 12 febbraio. Anche qui una tempistica e risultati finali, considerando che ora il Senato è controllato dai repubblicani, potrebbero coincidere con l'attuale vicenda di Trump. Bisogna ricordare, infine, che nel processo di impeachment per arrivare alla condanna e quindi la rimozione del presidente la Costituzione richiede una maggioranza qualificata dei due terzi dei senatori, cioè 67 voti.
Trump: i dem hanno i voti per approvare l'impeachment
I Democratici alla Camera americana avrebbero raggiunto la quota di voti sufficiente ad approvare l'impeachment nei confronti di Donald Trump. Lo scrive il Wall Street Journal. Nonostante la larga maggioranza dei liberal, c'era un'incognita legata alle possibili defezioni di quei rappresentanti eletti negli stati trumpiani e che temevano di perdere il seggio alle elezioni di novembre 2020. Almeno 17 dei 31 democratici in bilico avrebbero espresso la volonta' di votare l'impeachment del presidente degli Stati Uniti, nella seduta in programma domani. Secondo il conteggio del New York Times al momento sono ufficialmente sicuri di sostenere l'incriminazione di Trump in 194, mentre 167 voteranno no. Settanta gli indecisi o che non hanno voluto dichiarare la propria decisione. Ma con il passare delle ore, cresce l'ottimismo tra i liberal. "Mi e' stato detto piu' volte - ha spiegato Elissa Slotkin, eletta in Michigan con i democratici - che votando a favore avrei messo fine alla mia breve carriera politica. E' possibile, ma ci sono cose piu' importanti, quando sai che la tua decisione e' quella giusta". "Se avessi voluto fare politica spicciola per conservare il posto - ha aggiunto Joe Cunningham, eletto in South Carolina - mi sarebbe bastato votare no". Due democratici, invece, hanno annunciato il voto contrario: Jeff Van Drew, eletto in New Jersey, e Collin Peterson, del Minnesota. Numerosi membri dello staff di Van Drew si sono dimessi, dopo l'annuncio del deputato. Alla Camera basta la maggioranza semplice, la meta' piu' uno, per approvare l'impeachment: 218 su 435. Ci sono quattro seggi mancanti, per cui la quota scendera' a 216 su 431. I democratici hanno attualmente 233 deputati contro i 197 repubblicani, piu' un indipendente. Con i diciassette voti a favore, sui trentuno in bilico, anche in caso di altre defezioni, i Dem potranno contare almeno su 219 voti, tre piu' della quota richiesta. L'aula si esprimera' votando, separatamente, i due articoli dell'impeachment che contestano al presidente i reati di "abuso di potere" e "ostruzione al Congresso". Il primo, per aver fatto pressione sull'Ucraina affinche' aprissero un'indagine su Joe Biden e il figlio, per ottenere un vantaggio politico. Il secondo, per aver negato a testimoni di presentarsi alle audizioni della Camera, e non aver consegnato i documenti richiesti per far luce sul caso. Anche l'approvazione di uno solo dei due articoli comportera' l'impeachment del presidente. Poi tocchera' al Senato avviare il "processo finale", dove serviranno i due terzi dei voti, 67 sui 100, per votare la rimozione di Trump dalla Casa Bianca. Ma li' la maggioranza e' saldamente in mano ai repubblicani, con 53 voti contro i 47 della minoranza.
USA: IMPEACHMENT FA SALIRE LA POPOLARITA' DI TRUMP NEI SONDAGGI
Come Donald Trump ripete e twitta da settimane, l'impeachment rischia di diventare un boomerang elettorale per i democratici. La popolarità del presidente infatti continua a salire da quando è iniziata l'inchiesta dei democratici contro di lui. E' quanto attestano due sondaggi pubblicati oggi, con Gallup che dà una crescita di sei punti dallo scorso autunno ad oggi, dal 39% al 45%. Ed il sondaggio pubblicato da Cnbc indica una crescita ancora più consistente, dal 42% al 49%. E soprattutto registra come sia tracollato dal 50% al 40% il numero degli americani che disapprova l'operato del presidente. Gallup sottolinea come questo sia il terzo aumento consecutivo della popolarità di Trump, dovuto soprattutto ad un rafforzamento delle sue posizioni tra gli elettori repubblicani. Praticamente 9 elettori repubblicani su 10, vale a dire l'89%, infatti sostiene l'operato di Trump, contro appena l'8% dei democratici ha un giudizio positivo sul presidente. I dati quindi sembrano, per il momento, avvalorare le affermazioni che da mesi fa Trump riguardo al fatto che l'inchiesta, da lui definita completamente infondata e incostituzionale, dei democratici finirà per avvantaggiarlo dal punto di vista elettorale