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"Ucraina divisa in due come Berlino nel dopoguerra": la proposta dell'inviato della Casa Bianca, Keith Kellogg

In un’intervista al Times, il generale USA Keith Kellogg ha ipotizzato una spartizione dell’Ucraina in zone di influenza controllate da Russia, Francia e Regno Unito.

di Redazione Esteri

"Una zona russa, una francese e una britannica": l'idea controversa dell'inviato Usa sull'Ucraina

L'Ucraina potrebbe essere divisa in zone controllate, a ovest del fiume Dnipro, da forze franco britanniche, russe, a est, e fra le due un'area demilitarizzata cuscinetto, propone l'inviato della Casa Bianca per l'Ucraina, Keith Kellogg, dopo un lungo periodo di silenzio in cui la sua figura era stata messa in ombra dal negoziatore Steve Witkoff che, ieri per la terza volta, ha incontrato Vladimir Putin.

"Si potrebbe arrivare a una soluzione che somigli a quella per Berlino dopo la seconda guerra mondiale, con una zona russa, una zona francese e una britannica", ha affermato Kellogg, in una intervista al Times in cui, chissà se a volerlo o no, evoca un'Ucraina sconfitta sul modello della Germania nazista che a Vladimir Putin farebbe tanto comodo per portare a compimento la narrazione che ha voluto fare della sua operazione militare speciale.

Potrebbero essere quindi istituite zone di controllo, con le forze militari di Francia e Gran Bretagna, "sostenute da altri Paesi di una coalizione di volonterosi", coinvolte in una "forza di rassicurazione" a ovest del fiume Dnipro, e quelle russe a est. "Guardi a una cartina e crei, per mancanza di un termine migliore, una zona di demilitarizzazione. Dai a ognuna delle parti 15 chilometri, una trentina di chilometri in tutto", ha spiegato Kellogg. In tal modo le forze occidentali "non costituirebbero una provocazione per Mosca". Gli Stati Uniti non parteciperebbero allo sforzo sul terreno. Su X la smentita: “Mi riferivo a zone di responsabilità per gli alleati”

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