Esteri

Ucraina, con la fine di Putin l'asse Ue-Usa potrà vincere e risorgere

di Lapo Mazza Fontana

Non sappiamo come andrà a finire il conflitto ma una cosa è certa: gli interessi vitali di Usa, Ue e Russia non sono mai stati così divergenti

Ma certo: dopo il figlio suonato del capo della CIA, il bel giovanotto di colore messo lì per fare colore, il palazzinaro ossigenato straparlante e il Matusalemme svanito? Viceversa una fase di cicli vichiani? Un ritorno rivoluzionario alla francese? Un Risorgimento all'italiana? Una rivolta bolscèvica che abbatta l'ormai retrodatato scarafaggio iperliberista o quantomeno lo riformi profondamente? Un lampo di non improvvisa ma sorprendente saggezza che rimetta finalmente in moto lo sviluppo, stavolta più sostenibile del Primo mondo, senza escludere il terzo e sottraendo al secondo, ovvero alla Cina post-comunista e neo-imperialista, il monopolio della manifattura industriale e della distruzione del pianeta per morte ambientale in un mare di spurghi di fogna mega-produttiva? 

L'Asse Roma-Berlino-Tokyo-Washington-Mosca-Brasilia-Delhi, ma stavolta basato non sulla guerra né sulla fame pantagruelica del Capitale, ma su un concetto, appunto, di welfare universale, da insegnare (forse) anche ai cinesi, al posto della religione del consumo coatto che tanto in fretta hanno adottato, ma guarda un po', dopo secoli di riso freddo e un po' di carne di topo, come disse il capitano Willard in Apocalypse now?

Una cosa è certa: gli interessi vitali di Stati Uniti ed Europa, Russia compresa, non sono mai stati tanto divergenti dalla nascita degli Stati Uniti medesimi. E pure non si può cadere nel puerile giochino del "il nemico del mio nemico è mio amico": gli americani stanno giocando la partita per continuare a dominare il mondo sulla pellaccia nostra di europei, e ci hanno pugnalati alle spalle più volte (noi italiani per primi: vedi Libia).

Ma questo non significa che russi e cinesi siano migliori degli yankee, vivaddio: sono potenze imperialiste in lotta per restare a galla anche loro, con i medesimi veleni nell'anello a scomparto, sempre pronto ad essere versato. Siamo noi europei indietro nella fase storica della Unione per far la forza; e quindi vae victis.

Ma il modello occidentale, è cosa certa, resta il meno peggio: provateci voi a bere Vodka invece del Prosecco e divertirvi a riso freddo e topo, condito di telecamere e controllo globale via smartphone, lockdown, arresti indiscriminati e pena di morte per dissidenza, ah però a bordo di un cesso a pedali di auto elettrica cheap, che costi un terzo di quelle europee e che consumi tre volte tanto un motore endotermico.  Se esiste un futuro, lo faremo noi in Europa. Dagli altri non c'è da aspettarsi più nulla, se non la distopia di un mondo brutto come non fu mai.