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Ucraina, code di profughi al confine da 20 km. Vittime civili: tanti bambini

Profughi dall'Ucraina: i pullman in Italia, si moltiplicano le offerte di accoglienza

Il numero dei civili in fuga dall'Ucraina aumenta di ora in ora. Se la gran parte è finita nei Paesi limitrofi, almeno un terzo in Polonia e oltre 70 mila in Ungheria, comincia a intensificarsi il flusso verso l'Italia con diversi pullman e auto di ucraini in arrivo nella penisola, dove peraltro già risiede la più grossa comunità ucraina in Europa formata da 230 mila persone.

A Trieste nei giorni scorsi è arrivato un pullman con targa ucraina con una cinquantina di donne e bambini più due uomini, di cui uno era l'autista, in fuga dalla guerra. Erano tutti diretti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al nord tra Brescia, Vicenza e Milano ma anche a Roma e in altre località.

Un altro pullman con 40 persone è arrivato a Piacenza, dopo un viaggio estenuante in cui avevano impiegato 10 ore solo per superare la frontiera con la Polonia: tra i profughi c'era anche una bambina di nove mesi e molti di loro hanno parenti che vivono in Emilia.

Altri 300-440 profughi ucraini diretti a Genova dove la comunità ucraina forte di 2000 persone sta contribuendo a organizzare l'accoglienza. In tutta Italia decine di sindaci si sono offerti di fare la loro parte per accogliere i profughi. L'ultimo in ordine di tempo sé stato quello di Puglianello, comune di 1.300 abitanti in provincia di Benevento.

"Un programma operativo" per l'accoglienza dei profughi ucraini in Italia è stato sollecitato dal presidente del Consorzio Italiano solidarietà-Ufficio rifugiati (Ics), Gianfranco Schiavone. Poi ha citato l'esempio di Trieste che ha messo a disposizione "mille posti per l'accoglienza diffusa, a cui si aggiungono circa 100 posti a Casa Malala per la prima accoglienza e tra i 100 e i 170 posti per la quarantena all'ostello scout".

Guerra Ucraina, le vittime civili: tanti bambini, da Polina a Sofia colpita in auto durante la fuga, ad Alisa uccisa a scuola

Polina con la sua ciocca di capelli rosa e le pepite turchesi, frequentava l'ultimo anno della scuola elementare. Suo è il volto della prima piccola vittima della guerra Russia-Ucraina, alla quale ne sono seguite almeno altre 15. Sabato mentre viaggiava su un auto con i genitori e i due fratelli, il veicolo è stato colpito da un gruppo di sabotatori russi. 

Lei e i genitori non ce l'hanno fatta. A postare  una sua foto di lei su facebook, di un momento spensierato e felice, è stato il vice sindavo di Kiev, Volodymyr Bondarenko. I due fratelli sono invece sopravvissuti: la bimba in terapia intensiva, il bimbo è stato trasferito all'ospedale pediatrico di Okhmatdyt.

Alisa Hlans è stata uccisa, invece, durante il bombardamento della sua scuola nella città di Okhtyrka, a circa un'ora di macchina dal confine nord-orientale dell'Ucraina. La bambina è stata ferita da una scheggia e, secondo il procuratore generale Irina Venediktova, è morta in ospedale sabato per le ferite riportate.

A loro, tra gli altri, si aggiungono anche Sofia, 6 anni, e Ivan, di poche settimane. Erano in fuga vicino Nova Kakhovk, con la famiglia, su due auto, quando sono stati raggiunti dal fuoco nemico.

(segue)

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