Esteri
Ucraina, il generale Landi: ingenuo pensare alla guerra lampo
Secondo Carlo Landi, ex comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare, l'affermazione di un attacco lampo è stata approssimativa
Carlo Landi, l'ex-comandante dell' Aeronautica: "La guerra si poteva evitare"
Carlo Landi, ex comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare sostiene che l’affermazione di una guerra lampo fosse frutto di una valutazione un po’ approssimativa. “L'Ucraina, che è meno attrezzata militarmente, sta facendo il possibile per difendersi ma non possiamo pensare che i russi siano così sprovveduti da non aver previsto quanto sta accadendo” ha detto il militare all’Agi.
“Stanno limitando l'impiego brutale delle loro forze armate - ha aggiunto Landi - perché sanno di stare in mezzo all'Europa e sono nell'occhio del ciclone. Ad esempio finora hanno usato la forza aerea in misura contenuta". Una guerra che secondo l’ex generale Carlo Landi poteva essere evitata.
"La realtà - dice Landi all'Agi - è che quando c'è una guerra, o una invasione come in questo caso, bisogna andare indietro di almeno 15 anni per ricostruirne le ragioni. E Putin questo attacco lo aveva in testa da almeno 8-10 anni. La situazione in Donbass e in Crimea la conosciamo almeno dal 2014. Era sotto gli occhi di tutti. Diciamo che l'Europa ha fatto finta di non vedere".
Guerra Russia-Ucraina: le intenzioni di Putin
"Putin vuole riportare la Federazione russa ai tempi dell'Unione Sovietica con un cuscinetto di Stati alleati attorno a sé per evitare che la Nato si allarghi ulteriormente. Un allargamento - spiega il generale Landi - voluto dagli Usa e che ha finalità meramente commerciali e industriali”. La verità, osserva l’ex militare, è che perché l’Europa possa essere indipendente sarebbe indispensabile una dotazione di armamenti di cui ora non dispone; infatti, “noi dipendiamo necessariamente dalle armi degli Stati Uniti. Abbiamo bisogno dei loro missili Patriot se volessimo davvero difenderci dalla Russia", ha aggiunto Landi.
"Quanto sta accadendo in questi giorni è un retaggio della Guerra Fredda. L'Europa invece ha bisogno di adottare una politica della difesa che sia comune e con strumenti militari adeguati alle sue ambizioni sociali ed economiche. Un’Europa capace anche di agire da sola se necessario, con una autonomia che non sia per forza da qualcuno, come dalla Nato che per statuto, non dimentichiamolo, è un'Alleanza Difensiva".
Ucraina, fine della guerra
In merito alla fine della guerra in Ucraina il generale Carlo Landi ammette l’impossibilità del fare previsioni. “Nei miei anni a Vienna – dove ha lavorato in qualità di Senior Military Advisor presso l’OSCE, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa - ho imparato che in diplomazia non bisogna mai irritare l'avversario. Ma i negoziati devono andare avanti. Diciamo che mi sarei evitato certe uscite di Josep Borrell, l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. L'Ue fa bene a prendere tempo e a dire no all'ingresso dell'Ucraina nell'Unione. In quel Paese ci sono stati grossi problemi di corruzione che la Ue ha cercato di affrontare e risolvere senza riuscirvi. Diciamo che per entrare nella Ue ci sono regole da rispettare e parametri da osservare".
"Quindi, la questione appare prematura. Quanto al presidente Zelensky, dal suo punto di vista, fa benissimo a chiedere l'istituzione di una no fly zone invitando i possibili sostenitori ad entrare in lotta al fianco dell'Ucraina. Ma l’istituzione di una no fly zone, ormai lo abbiamo ripetuto tante volte, significherebbe l’entrata in guerra della Nato contro la Federazione russa. Molto meglio fa Zelensky quando parla di compromessi su Donbass e Crimea e si rende disponibile a proseguire i negoziati", conclude il generale Landi.