Esteri
Ucraina, Zuppi parla con Affari: “Io a Mosca, la pace è sempre possibile"
Il presidente della Cei parla con affaritaliani.it prima del viaggio a Mosca per mediare tra Russia e Ucraina
È stato il ricovero di sua Santità a posticipare la data, ma ora Zuppi, a cui è stata affidata la delicata missione di ascolto e dialogo, è pronto a partire: “C’è tanta attesa e tanta consapevolezza dei rischi, anche questa è una cattedra di vita. Chi ha vissuto la Seconda Guerra mondiale negli anni successivi aveva chiarissimo che la terza sarebbe stata l’ultima e che l’orrore degli ordigni nucleari fisicamente portava a dire 'non possiamo pensare di accettare che siano i modi per raggiungere la pace'. Perché vuol dire distruggere tutto. Quest’anno sono sessant’anni dall’enciclica di Papa Giovanni XXIII, la Pacem in terris, in cui ci sono paragrafi interi sul disarmo nucleare perché era evidente quello che poteva succedere”, prosegue l’emissario di sua Santità Papa Francesco.
E l’annuncio della missione a Mosca del cardinale Zuppi sembra la conferma che il Vaticano stia riuscendo a distribuire qualche ramoscello d’ulivo nella sua crociata per la pace iniziata un anno fa, se si pensa che il missionario ha iniziato a favorire quel clima di disgelo che all’inizio di giugno sembrava impossibile.
Del resto, l’ambasciatore del Papa è sempre stato un messaggero di pace per cui ha anche ricevuto qualche giorno fa il premio Paul Harris del club Rotary di Bologna: quando era ancora don Matteo e gravitava a Roma nella comunità di Sant’Egidio, è stato artefice della pace in Mozambico, ponendo fine a sedici anni di guerra civile. Correva l’anno 1992, il 4 ottobre, e lui fu il calumet della pace che fece voltar pagina all’Africa.
Matteo Maria Zuppi con don Piero Calamo
“Il ministero degli Esteri russo guarda con molta attenzione l’iniziativa di pace di Papa Francesco. Siamo consapevoli delle difficoltà, la chiave della pace è una anche se ognuno pensa sia la propria. E, dunque, aiutiamoli a trovarne una. Di sicuro dobbiamo fare di tutto, non dobbiamo darci pace per trovare la pace e che possa quanto prima finire la tragedia. Sono sicuro che don Tonino Bello mi darà e ci darà una mano”, dice concludendo il cardinale Matteo Maria Zuppi, che in Puglia, oltre ad aver partecipato alla "Cattedra di Vita" di don Piero Calamo, a San Vito dei Normanni, ha visitato la tomba di don Tonino Bello (Vescovo su cui la Congregazione delle cause dei santi ha avviato il processo di beatificazione) ad Alessano e suonato la campana della pace a Santa Maria di Leuca, nel Salento.