Esteri
Ue, Lega verso Ecr? Più vicina a Ppe e Trump. Meloni: "Non metterei il veto"
Il possibile approdo della Lega al gruppo dei Conservatori e Riformisti allontanerebbe però il Carroccio a Mosca
La Lega potrebbe cambiare schieramento al Parlamento Europeo. Una voce che si è diffusa nelle scorse ore, dopo che il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani ha consigliato di recente alla Lega di fare passi in direzione del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr). Il tutto mentre Giorgia Meloni, che con il suo Fratelli d'Italia fa parte proprio di Ecr, apre le porte al Carroccio: "Non penso che avremmo ragione di porre il veto dopodiché non mi pare che la Lega abbia fatto questa domanda finora. Se lo facesse, non potrei che considerare che la nostra proposta politica qui in Europa è sempre più attrattiva e convincente. Sono molto contenta del lavoro che stiamo facendo con i Conservatori".
La Lega fa parte del gruppo Identità e Democrazia (Id), presieduto da Marco Zanni, insieme al Rassemblement National di Marine Le Pen, all'Fpoe austriaco e al Vlaams Belang fiammingo, tra gli altri. Il passaggio nel gruppo dei Conservatori e Riformisti segnerebbe una svolta significativa per la linea del Carroccio in politica estera. Il possibile ingresso nei Conservatori e Riformisti, più vicini al Ppe rispetto a Identità e Democrazia, avvicinerebbe infatti la Lega al centro nevralgico del centrodestra europeo e allo stesso tempo rinsalderebbe l'asse con gli alleati italiani di FdI.
Senza contare le ricadute in materia di posizionamento in materia di politica estera, visto che proprio Ecr è il gruppo più vicino agli Stati Uniti di Donald Trump. E, guardando la recente linea in materia di politica estera (con l'intensificazione della linea anti Cina da parte di Salvini & company) sembra che l'obiettivo prioritario sia proprio quello di riaccreditarsi come principale interlocutore della Casa Bianca dopo il caso Savoini. La controindicazione sarebbe però l'abbandono della Russia, visto che all'interno dell'eurogruppo di cui fa parte anche la Meloni gioca un ruolo cruciale proprio il sentimento anti Mosca della Polonia di Kaczynski.