Esteri

Uk, bufera sulla manovra fiscale: si dimette il ministro delle Finanze

Regno Unito/ Kwasi Kwarteng è stato licenziato dalla premier Liz Truss dopo solo poco più di un mese dal via libera del nuovo governo

Truss licenzia Kwarteng: è il ministro delle Finanze britannico durato meno tempo, dal lontano 1970

Il ministro delle Finanze britannico, Kwasi Kwarteng è stato licenziato dalla premier Liz Truss dopo solo poco più di un mese dal via libera del nuovo governo, nato dalla ceneri degli scandali dell'ex numero uno di Downing Street Boris Johnson. Si tratta del secondo mandato più breve dopo il conservatore Iain MacLeod, morto di infarto 30 giorni dopo aver assunto l'incarico nel 1970. Oltre a Kwarteng, hanno ricoperto questo ruolo: Nadhim Zahawi, Rishi Sunak e Sajid Javid. 

Il prossimo ministro delle Finanze sarà il settimo in dodici anni. In una lettera indirizzata alla premier Liz Truss e pubblicata sul proprio account Twitter, Kwarteng ha dichiarato che è stato "un onore" servire come cancelliere, rivendicando la necessità di un drastico cambio di direzione in economia. Una scelta formalmente autonoma, ma chiaramente imposta da Truss.      

"Seguire lo status quo non è più un'opzione", ha ribadito l'ex cancelliere, sostenendo che la Gran Bretagna non può più sostenere un alto livello di tassazione accompagnato da bassa crescita. "Questo deve cambiare affinché il Paese abbia successo", ha aggiunto, ammettendo tuttavia che l' "ambiente economico" è cambiato "rapidamente" dopo l'annuncio del suo piano di crescita del 23 settembre. "Il tuo successo è il successo di questo Paese e ti auguro ogni bene", ha concluso Kwarteng rivolgendosi a Truss in chiusura.

"Sono molto dispiaciuta di perderti al governo", ha risposto Truss al ministro delle Finanze. "Grazie per il tuo servizio a questo Paese e per la tua grande amicizia e sostegno", ha aggiunto la premier che ha anche elogiato Kwarteng per il suo lavoro che permetterà "alle famiglie di accendere i riscaldamenti quest'inverno" e che ha "salvato migliaia di posti di lavoro".

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Regno Unito, dietro le dimissioni la bufera sulla manovra fiscale  di Truss 

Con le dimissioni del primo titolare delle Finanze e del Tesoro di origini africane nella storia britannica è caduta così la “prima testa” del governo di Truss. Dietro l'addio ci sarebbe infatti il caos finanziario scoppiato nelle ultime settimane riguardo al lancio della “mini manovra di bilancio” dalla premier. La proposta di impronta iperliberista prevedeva il taglio dell'aliquota più alta dell'imposta sul reddito e una sforbiciata di miliardari di tasse ai ricchi in deficit malgrado l'inflazione, la crisi globale e l'ascesa dei tassi.

Regno Unito, Downing Street nomina Hunt nuovo cancelliere

Nel frattempo, Downing Street ha appena confermato che Jeremy Hunt, ex ministro della Sanità, sarà il nuovo Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito. Hunt, che era già stato nella 'corsa' per la leadership Tory, è il quarto ministro dell'Economia britannica quest'anno. Come da prassi, il re Carlo III ha già dato il placet: "Il re è lieto di approvare la nomina" di Jeremy Hunt, ha fatto sapere su Twitter la Casa Reale.

Regno Unito, la reazione della stampa: "Truss ha 17 giorni per salvarsi" 

Intanto, la stampa londinese si abbatte così sulla prima ministra britannica: “Truss ha 17 giorni per salvare il suo posto di lavoro": è questo l'impietoso commento oggi del Daily Mail che riassume la tempesta che sta travolgendo la prima ministra britannica, Liz Truss, dopo la clamorosa retromarcia sul taglio delle tasse per i più ricchi, definita una vera e propria "umiliazione" dalla stampa britannica e che aveva mandato in subbuglio i mercati.

Alcuni deputati Tory, scrive il Financial Times, stanno valutando la possibilità di sostituire la prima ministra con un ticket composto da Rishi Sunak, sconfitto dalla Truss al ballottaggio del partito conservatore ai primi di settembre, e dalla leader dei Comuni ed ex ministra del Commercio, Penny Mordaunt. Ma un ministro, evidenzia il quotidiano della City, ha bollato come "totale spazzatura" il cambio di leadership alla guida del partito conservatore e di conseguenza del governo. "Se Truss se ne andasse, sarebbe un gran casino e non vedo come potrebbe accadere rapidamente o senza intoppi", ha aggiunto.

Anche il Times evidenzia le forti frizioni tra i Tory e le difficoltà della 'nuova Thatcher', la quarta leader dei conservatori in sei anni che è sotto pressione da parte di importanti membri del suo partito, al punto che i suoi giorni a Downing Street sarebbero contati. Secondo il Times, un accordo tra Sunak e Mordaunt incontrerebbe il sostegno di un'ampia maggioranza dei parlamentari.

Sarebbero venti tra ex ministri e dirigenti del partito che sarebbero pronti a chiedere un passo indietro di Truss. "I colloqui si stanno intensificando", ha detto un ex ministro a condizione di anonimato, mentre l'ultimo sondaggio di YouGov per il Times indica che quasi la metà di coloro che hanno votato conservatore alle ultime elezioni vuole che i parlamentari del partito estromettano Truss.

Il 62% afferma che i membri del partito hanno preso una decisione sbagliata nel votare per lei, mentre il 43% vuole che il partito elegga un nuovo primo ministro. Se si votasse oggi, inoltre, i Tory sarebbero 28 punti dietro il Labour. Ieri, intanto, il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha messo in guardia dalle "disastrose" conseguenze della sostituzione di Truss, definendo l'ipotesi una "cattiva idea, non solo politicamente, ma anche economicamente".

Proprio l'economia è in questa fase il Tallone di Achille del nuovo governo. I maxi-tagli alle tasse annunciati dal governo Truss hanno provocato forti turbolenze sui mercati, facendo crollare la sterlina e costringendo la Bank of England ad annunciare il rafforzamento del piano di acquisto di obbligazioni dal momento che l'andamento del mercato dei titoli di Stato britannici rappresenta un rischio per la stabilità finanziaria del Paese. Gli occhi di tutti sono puntati ora, dopo le dimissioni di Kwarteng, sul piano fiscale di medio termine del governo, che dovrà essere presentato entro il 31 ottobre.