Esteri

Usa 2016, Obama contro Trump: "E' in gioco la democrazia"

Clinton defilata, è Obama ad essere in primo piano in scena contro Trump

L'invito è a votare Hillary Clinton, ma sul palco c'è Barack Obama. Oggi il presidente degli Stati Uniti uscente è tornato a gettare tutto il peso che può avere un leader con un rating di approvazione al 53% a meno di un mese dalle elezioni a cui non partecipa. Una fase in cui in genere il presidente sulla via d'uscita non è centrale nella campagna dell'aspirante successore. Ma Clinton ha un enorme problema di mobilitazione dell'elettorato ispanico, afroamericano e soprattutto dei giovani, così contro il candidato repubblicano Donald Trump in questi giorni cruciali si lancia in pubblico spesso - se non volentieri, dati i trascorsi di non tanta simpatia tra gli Obama e la Clinton - il capo dello Stato giunto agli sgoccioli del suo mandato.

L'8 novembre in gioco c'è la stessa democrazia, è arrivato a dire oggi Obama a un raduno per Hillary tenuto a Cleveland, in Ohio, Stato che assegna ben 18 grandi elettori sui 270 che servono per arrivare alla Casa Bianca. "In gioco c'è la cortesia, l'onestà, l'uguaglianza, la gentilezza, la democrazia, i progressi fatti", ha dichiarato Obama, gridando ai convenuti: "Se volete inviare un messaggio, fatelo ad alta voce. Dite no al cinismo. Inviate un messaggio di speranza". Parole che ricordano come lui - al motto di "Yes, we can" - vinse le elezioni del 2008 diventando il primo presidente Usa afroamericano.

Lo slogan di Clinton è "Stronger together", insieme siamo più forti. Obama si è rivolto in particolare ai giovani, il "lato migliore dell'America", esortandoli ad andare alle urne. "Il cambiamento è possibile, ma non dipende da una sola persona", ha affermato, "Vedo in voi il lato migliore dell'America", quindi "Andiamo avanti, non andiamo indietro". Incitando la folla a cantare in coro "Hillary, Hillary", il presidente uscente ha descritto i risultati conseguiti durante i suoi otto anni di mandato per arrivare a dire che "tutti i progressi fatti andranno in fumo se non facciamo la scelta giusta ora", ossia votare per l'ex segretario di Stato nell'Election Day dell'8 novembre prossimo. E' questo il vero carburante della discesa in campo per l'ex first lady, sostengono molti commentatori: solo lei potrà portare a compimento quanto da lui messo in campo.

Quanto a Donald Trump e le sue dichiarazioni sessiste, "non c'è bisogno di essere un marito o un padre per capire che sono inaccettabili". Il candidato repubblicano "è inadatto" ad essere un Commander in chief: "Ci imbarazza in giro per il mondo", ha martellato Obama, che sta dedicando due giorni ogni settimana a far campagna per Clinton. Secondo la media dei sondaggi costantemente aggiornata da RealClear Politics, Hillary ha il 48,1% delle intenzioni di voto, contro il 41,4% di Trump. E se in questi giorni l'ex segretario di Stato mantiene un profilo molto discreto, con nessun evento pubblico previsto per i prossimi giorni, quando ai comizi appare Obama, o anche la moglie Michelle, scattano spesso i cori a chiedere "four more years", altri quattro anni.