Esteri
Usa 2024, Biden mollato anche dai media liberal. Si scaldano Newsom e Whitmer
Non solo i repubblicani ne chiedono l'inibizione. Adesso anche i media liberal che lo hanno sempre appoggiato lo vogliono sostituire
I media liberal condannano Biden: Newsom, Whitmer o Michelle Obama al suo posto?
Non solo i repubblicani ne chiedono l'inibizione. Adesso anche i media liberal che lo hanno sempre appoggiato non hanno più timore a esporre in pubblico i loro dubbi: Joe Biden rischia davvero di essere sostituito. Il Corriere della Sera passa in rassegna le critiche ricevute dal presidente dopo la conferenza stampa organizzata per replicare al report del procuratore sul suo stato di salute.
"La conferenza viene definita dal New York Times un «disastro politico». E non solo per lo scambio tra Egitto e Messico. Biden ha replicato in modo duro e poco sensato anche a giornalisti di media progressisti. Alla Cnn che gli chiedeva una reazione ai ripetuti sondaggi dai quali emerge che la maggioranza degli americani lo considera troppo vecchio per un secondo mandato presidenziale ha risposto: «Questo è un giudizio solo tuo»", si legge sul Corriere.
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"Per The Atlantic, autorevole rivista liberal, la questione della senilità di Biden non può più essere ignorata. Commenti critici anche da altri media, dal Guardian al sito Politico.com. Intanto sulle reti sociali si moltiplicano i confronti tra le esitazioni e gli sbagli di Biden e Putin che ha sostenuto un’intervista di oltre due ore con Tucker Carlson, parlando di tutto, facendo complesse ricostruzioni storiche senza mai sbagliare un nome o aver bisogno di leggere qualcosa".
Come spiega il Corriere della Sera, "torna, inevitabile, il tormentone di una possibile candidatura alternativa, ma l’unica possibilità è un ritiro di Biden a ridosso o durante la convention democratica del prossimo agosto. E i nomi alternativi rimangono quelli di governatori come quelli della California e del Michigan, Gavin Newsom e Gretchen Whitmer, con sullo sfondo la suggestione di Michelle Obama".
Tutte le gaffe di Joe Biden
Intanto si passano in rassegna le numerose gaffe di Biden. Qualche mese fa, durante la cerimonia tradizionale in cui il presidente ha graziato due tacchini per il Giorno del Ringraziamento, destinati altrimenti a finire ripieni su una tavola imbandita, ha confuso le due star della musica pop Britney Spears e Taylor Swift. Parlando dei due tacchini Liberty e Bell, che avevano vinto la “selezione” per essere graziati, il presidente ha commentato davanti agli ospiti riuniti nei giardini della Casa Bianca: “Sono arrivati qui contro ogni pronostico, esserci riusciti è più difficile che prendere un biglietto per il Renaissance Tour o, o per il tour di Britney. Lei è laggiù in Brasile, dove fa molto caldo”. In realtà in Brasile si trovava Taylor Swift, impegnata nel suo tour.
Qualche settimana fa, durante un ricevimento per la campagna elettorale a Manhattan, ha ripetuto un discorso sulla rivolta di Charlottesville del 2017 e sulla sua decisione di candidarsi alla presidenza nel 2020 a distanza di pochi minuti l'una dall'altra e quasi parola per parola. Durante le osservazioni al raduno ospitato dalla miliardaria ereditiera immobiliare Amy Goldman Fowler, l'ottantenne presidente ha raccontato di come si stesse godendo la pensione dopo due mandati come vicepresidente di Barack Obama quando "nell'agosto del 2017 è arrivata Charlottesville, in Virginia". Dopo aver raccontato come la sua famiglia allargata lo abbia spinto a sfidare Trump, il presidente ha ricominciato a raccontare la storia. Di nuovo, esattamente da capo. Ed esattamente uguale. Inquietante.
A luglio aveva fissato dei foglietti sulle sue ginocchia mentre accoglieva il presidente israeliano Isaac Herzog nello Studio Ovale, invece di guardare in faccia il capo di Stato. A settembre del 2022, Biden ha chiesto alla rappresentante Jackie Walorski di alzarsi in piedi e di essere riconosciuta durante un evento, apparentemente dimenticando che Walorski era morta in un incidente d'auto il mese precedente - e che lui aveva rilasciato una dichiarazione in occasione della sua scomparsa.