Esteri
Usa, il dramma dem: persi 15 mln di voti. E anche New York non è più così progressista
I dati su New York: Manhattan resta ai democratici, ma Bronx e Queens registrano l’avanzata repubblicana. Trump ha guadagnato 100mila consensi in più di quattro anni fa
Elezioni Usa, se Trump si prende anche mezza New York...
Mentre nelle fila dei democratici è in corso la resa dei conti dopo la sconfitta di Harris contro Trump, con la vicepresidente che accusa Biden per essersi ritirato troppo tardi e la base critica la scelta della candidata, considerata debole, i voti ufficiali evidenziano ancora di più il successo dei repubblicani sui democratici. I trumpiani hanno fatto cappotto, hanno vinto la sfida dei grandi elettori, hanno riconquistato il Senato e sono vicini anche al successo alla Camera. Il tycoon ha battuto la rivale anche nel voto popolare: 5 milioni di consensi in più. Ma il dato sui voti persi da parte dei democratici è ancora più gigantesco: 15mln di elettori in meno in quattro anni. E anche la progressista New York non è più nettamente dalla parte dei dem. Per Trump centomila voti in più rispetto al 2020.
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Kamala Harris - scrive Federico Rampini su Il Corriere della Sera - ha comunque stravinto. La maggiore metropoli americana l’ha votata con un margine di maggioranza di 37 punti. Tuttavia ha subito un’emorragia di consensi enorme, visto che in questa città Joe Biden nel 2020 aveva inflitto a Trump un distacco di 54 punti, e Hillary Clinton trionfò con un margine di 63 punti. Quasi tutti nei quartieri popolari hanno scelto Trump: Bronx, Queens, la parte meridionale di Brooklyn. I suoi nuovi elettori sono in prevalenza black, latinos, asiatici.
"Dobbiamo svegliarci — è l’allarme lanciato dal rieletto deputato democratico Tom Suozzi, un moderato italo americano — il mio partito deve smetterla di assecondare gli estremisti". La Grande Mela è stata un laboratorio sperimentale delle politiche più radicali, sotto l’egemonia di personaggi come la deputata Alexandria Ocasio-Cortez o il procuratore eletto Alvin Bragg (quello che fece condannare Trump nel processo sulla pornostar). Ma questa strategia non ha pagato, bisogna voltare pagina e farlo anche velocemente.