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Un bicchiere di vino nello spazio? Si "berrà" in pillole

di Redazione Food

La prima etichetta a gravità zero sarà Orvieto Cl. Sup. Muffa Nobile Calcaia Barberini.

I ricercatori dell'Università Campus Bio Medico hanno presentato una soluzione per portare il vino nello Spazio sotto forma di capsule edibili

Nel corso del simposio A tavola nello Spazio: produzione e conservazione di cibo, organizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana a Roma la scorsa settimana, è stata presentata una soluzione che permetterà anche agli astronauti di gustarsi un bicchiere di vino mentre sono in orbita. Lo stesso vale per i pochi che avranno le risorse per un'esperienza gastronomica nello Spazio.

Il vino non si potrà propriamente bere ma, come spiega Gamberorosso.it, verrà consumato in orbita sotto forma di pillole edibili. "Il progetto va un po’ controcorrente rispetto al periodo in cui se ne limita il consumo.  - spiega la dottoressa Elena Luciani dell’Università Campus Bio Medico di Roma - Il vino fa parte della nostra cultura ed è associato a momenti speciali o ad occasioni conviviali e questo progetto serve a fornire cibi piacevoli e famigliari contribuendo al benessere degli astronauti garantendo un senso di connessione con la terra".

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Incapsulare il vino permette di preservarne il gusto ma anche di renderlo piacevole al giusto. Il progetto è stato poi realizzato la collaborazione non solo dei tecnici dell'ateneo romano ma anche dello chef Gianfranco Vissani ed enologi. "Abbiamo preso in considerazione le diverse tipologie di vino - continua Luciani - e le abbiamo assaggiate nelle quantità di 1, 3 e 5 ml. Quantità molto piccole, da cui abbiamo valutato l’intensità del sapore, la persistenza gusto olfattiva e l’impatto emozionale. Ogni tipologia ha i suoi elementi distintivi e abbiamo visto che il vino botritizzato garantiva una intensità di gusto e un impatto emozionale soddisfacente nella quantità di 3 ml, una quantità più esigua rispetto ai 5 ml del vino rosso e più semplice da usare nel processo di incapsulamento".

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Alla fine per viaggiare nello spazio è stato selezionato Orvieto Cl. Sup. Muffa Nobile Calcaia Barberini.  Il vino in capsule poi, conclude Luciani, "permette anche di preservare le molecole bioattive antiossidanti e antinfiammatorie che si trovano nel vino botritizzato".