Food
E' napoletano il vincitore del Trofeo Caputo per il migliore pizzaiuolo Stg
La farina Nuvola protagonista al Pizza Village per i vari modi per cucinare la "tonda". Antimo Caputo: "Un passaggio importante nell'evoluzione degli impasti"
E’ Ciro Magnotti (nella foto) il numero uno al mondo dei Pizzaiuoli-Trofeo Caputo. Ma non pensiate che sia stato un colpo di fortuna. Lui il titolo l’ha inseguito con ostinazione, partecipando alle diverse edizioni e concorrendo, nel corso degli anni, in differenti categorie. Il Campionato del Mondo dei Pizzaiuoli lo ha già visto trionfare, infatti, in altre specialità: nel 2018 ha conquistato il primo posto nella categoria Pizza di Stagione, nel 2016 è salito sul secondo gradino del podio nella categoria Pizza senza Glutine e nel 2015 è arrivato primo in quella dedicata alla Pizza al Metro. Un campione più campione di così, non si era mai visto. Al secondo posto si è classificato Ferdinando Percoco, in forza presso Rosso Pomodoro. Anche lui è già salito sul podio nel corso di altre competizioni del Campionato Mondiale dei Pizzaiuoli. La medaglia di bronzo, nella categoria S.T.G. quella che incorona il Campione del Mondo, è andata a una donna, la giapponese Akiyo Okabayashi. Una vittoria, la sua, emblematica della crescente e qualificata presenza femminile nelle competizioni internazionali e nella professione tout court. A testimonianza della sempre maggiore importanza delle donne nel mondo della pizza, è stata costituita a Napoli, per iniziativa dell’ad del Mulino Caputo, Antimo Caputo, un’associazione che le rappresenta e che permetterà a tutte loro, dall’America all’Oriente, di competere e confrontarsi in diverse capitali del mondo.
La vera novità di quest’anno è rappresentata dallo stile proposto dai giovani pizzaioli, che mette in primo piano la lavorazione della pizza chiamata “Contemporanea”. Ma in cosa consiste? In un approccio a un nuovo impasto, grazie all’utilizzo della farina Nuvola, che consente di realizzare una pizza che ha come caratteristica principale la scioglievolezza, cioè morbidezza, sofficità, elasticità, a vantaggio del gusto e della digeribilità. Antimo Caputo ne è orgoglioso: “Stiamo assistendo a un passaggio importante nell’evoluzione degli impasti, che porta a una pizza dal cornicione svuotato, con una grande alveolatura, e una giusta croccantezza”.
Si può dire che a Napoli, e non poteva essere altrimenti, è nato un nuovo modo di realizzare la pizza: la Pizza Contemporanea. La categoria della Pizza Contemporanea ha visto trionfare Giuseppe Cutraro che, dopo dodici anni in giro per il mondo, è approdato a Parigi dove coordina il lavoro di 80 pizzaioli, impegnati nelle pizzerie targate Big Mamma; seguito da Vincenzo Capuano, delle omonime pizzerie napoletane e dal giapponese Takumi Nakamura.
La giovane Laura Meyer, italoamericana arrivata direttamente da San Francisco, ha gareggiato con una grandissima grinta ed è riuscita imporre il suo stile in un’altra delle categorie più innovative e interessanti della competizione, quella della Pizza Americana.
Soddisfatto Antimo Caputo, a conclusione della manifestazione, suggellata dal taglio della torta preparata ad hoc dal maestro pasticcere Sabatino Sirica: “Questa edizione è stata davvero eccezionale. Le due nuove categorie di gara, Pizza Contemporanea e Pizza Americana, hanno fatto arrivare a Napoli tantissimi pizzaioli da oltre 50 Paesi del mondo, assieme a importanti rappresentati del food di Oltreoceano. Con l’organizzazione del Trofeo e del Napoli Pizza Village è stata consacrata la mission di questo evento che è anche promotore del territorio e volano per l’export internazionale. Sulla scorta di questo grande successo, ai primi di ottobre a New York accenderemo ben 30 forni durante le celebrazioni del Columbus Day. Il gemellaggio è stato consacrato dal Console americano a Napoli, Karen Schinnerer”.
Già dalla prossima settimana si riparte, da Atlantic City, con la “Caputo Cup”, organizzata, come il Campionato del Mondo, dalla APN, coordinata da Sergio Miccù.