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Frutta esotica e fuori stagione: ecco tutte le provenienze
Sono stati esaminati cinque supermercati di Milano: Esselunga Sottocasa, Coop, Aldi, Iper la grande I e Carrefour. Cosa portiamo davvero sulle nostre tavole?
Frutta, ecco cosa portiamo sulle nostre tavole. L'indagine
Facendo un tour tra i banchi dell’ortofrutta noteremmo che la frutta può essere divisa in tre categorie – frutta esotica, di stagione e non di stagione. Secondo i numeri dell'analisi, per il consumatore con uno sguardo attento e che predilige il prodotto di stagione la scelta risulta abbastanza ampia. Lo riporta Il Fatto Alimentare. Sono stati esaminati cinque supermercati di Milano: Esselunga Sottocasa, Coop, Aldi, Iper la grande I e Carrefour.
La frutta esotica
Se vogliamo concentrarci sulla logistica, l’ananas e la papaya mantengono una provenienza unica con una distanza da Milano rispettivamente di 9.400 chilometri per la Costa Rica e 9mila chilometri per il Brasile. Se invece parliamo di avocado e banane l’impatto è decisamente diverso.
L’avocado arriva da ben quattro Paesi diversi che, in ordine di distanza da Milano, sono: Messico, poco meno di 9.700 chilometri; Perù, circa 10.200 chilometri; Cile, circa 12 mila chilometri, Sud Africa, più o meno 13 mila chilometri. La banana arriva da località diverse ma con una certa coerenza dall’America Centrale e dall’America del sud con delle distanze più o meno che si equivalgono: Repubblica Dominicana 7.700 chilometri, Costa Rica 9.450 chilometri circa, Panama 9.300, Colombia, 9.100 Ecuador 9.940, Perù 10.280.
Il passion fruit proviene dalle Americhe: Messico, Perù e Brasile. Il mango arriva dall’America del Sud (Colombia e Cile) e dall’Africa (Zimbabwe). La noce di cocco proviene dall’India e dalla Costa d’Avorio. Poi ci sono i kiwi che arrivano quasi tutti dall’Italia, perché è questo il periodo di raccolta. Quando non ci sono arrivano dalla Nuova Zelanda.
La frutta non di stagione
La presenza di frutta non di stagione in tutti e cinque i supermercati è bassa. All’Iper Portello, in termini di numero, sembra più alta ma in realtà in percentuale ai prodotti presenti è irrilevante: si tratta di otto referenze sulle 38 presenti nei banchi.
I frutti non di stagione hanno una provenienza mista: i meloni da Brasile e Italia; le more dal Messico e dalla Spagna; le fragole dal Belgio e dall’Italia. I ribes con la loro provenienza solo italiana accomunano tutte e cinque le realtà.
All’Esselunga, su quattro prodotti non di stagione, il ribes è solo di provenienza italiana. All’Iper su sette, i meloni verdi, il ribes, le fragole, il lime e la pesca di Leonforte sono solo italiani. Al Carrefour su quattro referenze, sono due quelle di provenienza solo italiana: il melone verde e il ribes rosso. Alla Coop su tre, sono italiane le fragole. Da Aldi, su due prodotti non di stagione, le susine nere sono di provenienza solo italiana.
La frutta di stagione: prediletta dai consumatori
Sono incoraggianti i numeri della frutta di stagione, che mediamente oscilla intorno al 50% del totale della frutta presente, anche se non di sola provenienza italiana. All’Esselunga e all’Iper Coop poco meno della metà è importata. Da Carrefour e Coop poco meno di un terzo.
Di solito le arance provengono da Spagna e Sud Africa; le clementine dalla Spagna; le pere da Argentina, Spagna, Belgio e Francia; i cachi dalla Spagna. Aldi ha un solo prodotto di stagione importato su nove, il pompelmo rosa da Cipro. In tutti e cinque i supermercati troviamo, tra la frutta di stagione, mele, uva, melagrana e fichi d’India solo di provenienza italiana.
Nessun avocado e mango italiani nei supermercati
Ciò che ha meravigliato è che, nonostante già da qualche anno ci siano coltivazioni di avocado e mango nel Sud Italia, in nessuno dei supermercati è presente uno di questi prodotti con provenienza italiana.
Secondo l’ultimo rapporto Ismea del dicembre 2023, viene evidenziato quanto la coltura di avocado italiana rappresenti una buona opportunità, considerato che una famiglia su quattro acquista almeno una volta all’anno l’avocado o il mango.
Sicuramente una maggiore sensibilità da parte di noi consumatori sulla scelta, non solo di frutta stagionale ma con un’attenzione al prodotto locale o nazionale, darebbe una spinta in più al cambio di direzione che, oggi più che mai, si cerca di attuare nell’approvvigionamento del prodotto fresco.
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