Food
Il miglior sommelier del mondo ha perso l'olfatto, ma...
Quando il cinema si ispira alla realtà della grande cultura del vino italiano
Charlie Arturaola, sommelier e attore, presto nelle sale italiane, con il film “The Duel of Wine” La sfida per scoprire chi sarà il miglior sommelier del mondo incombe, ma Charlie Arturaola, tra i nasi più famosi e raffinati del mondo, ha perso l’olfatto, e si ritrova improvvisamente sul lastrico, privo di qualsiasi credibilità nel mondo dell’enogastronomia e costretto a vivere nella periferia di Miami. Nel frattempo, il suo avversario più accreditato, Luca Gardini, miglior sommelier del mondo nel 2010, corre verso le finali di New York. Ma Arturaola non si dà per vinto e, come un moderno Cyrano de Bergerac del vino, si nasconde dietro la maschera, beffarda e buffonesca, del “Conte mascherato”.
Tra verità e finzione cinematografica, si dipana una storia che pone al centro il meraviglioso mondo del vino italiano, della sua cultura, della sua tradizione.
“The Duel of Wine”, di Nicolas Carreras è il seguiot della fortunata pellicola del 2010 “El Camino del Vino”, sempre con Charlie Arturaola, che sarà di scena il 6 settembre, al Lido di Venezia alla Mostra del Cinema in prima visione italiana.
Prodotto da Lino Pujia e distribuito dalla romana Exit, sarà nelle sale, in tutta Italia, dal 30 settembre.
Una commedia brillante , ma allo stesso tempo un grande progetto di promozione del vino italiano, infatti sullo schermo, nella parte di loro stessi, compariranno, oltre al citato Gardini, Marco Caprai, che ha rilanciato alla grande il Sagrantino di Moltefalco, Nadia Zenato, delle omonime cantine, Riccardo Illy, lo chef Gianfranco Vissani, oltre a star straniere del Food & Wine come Michel Rolland, lo chef francese Jean-Francois Rouquette e lo chef basco Carlos Arguinano.
Tra le location il Salone dei Cinquecento a Firenze e i territori più importanti dei vini rossi italiani, da Montefalco a Barolo, dalla Valpolicella al Sulcis, e il Soave per parlare di vini bianchi.
lo stesso protagonista Charlie Arturaola commenta "Nel film incontriamo sedici famiglie del vino, ma si parla anche di cibo e grandi chef italiani e non solo. Vogliamo raccontare al mondo i territori, in cui si beve e si produce buon vino e si mangia anche molto bene e la qualità della vita è alta”.