Food
Paolo Gramaglia sale in cattedra per insegnare i segreti dell'alta cucina
L'adesione al progetto solidale della famiglia Casolaro con lezioni in diretta virtuale. Lo chef: "I giovani sono pronti al sacrificio e vanno rispettati"
Tre ristoranti in gestione, Paolo Gramaglia, executive chef e patron del President di Pompei, sale in cattedra per svelare i segreti via Dad della cucina di qualità. Lo fa grazie al format ideato e realizzato da Casolaro Hotellerie. Ne parliamo con l'ex studente di matematica, oggi tra i più affermati chef tricolori.
Quali sono i pro e i contro della Dad? “Se ci siano pro e contro non importa quello che conta. In un periodo di guerra come quella che viviamo con l'emergenza covid, è importante che ci sia un modo per comunicare e stare vicino ai ragazzi. Ben vengano quindi anche gli strumenti virtuali che ci aiutano ad accorciare le distanze, specialmente con i giovani che in questo momento hanno bisogno di sentirci vicini. Credo che i giovani siano i più colpiti in questo momento e che soffrano di questa situazione, nemica della socialità. Allora ben venga la Dad, ciò che importa è che i ragazzi si sentano al centro dell'attenzione, e che possano seguirei segreti di uno chef stellato che è il sogno nascosto di tanti studenti”.
Come mai ha scelto di aderire a questo progetto solidale? “Quando la signora Maria Vittoria Casolaro mi ha contattato per espormi il progetto, non ho voluto conoscere il motivo, ho subito accettato. Io sono sempre con la famiglia Casolaro, rappresenta una storia di amicizia tra le due famiglie iniziata con mio padre, e che continua oggi con me. Se Casolaro chiama lo chef Gramaglia risponde”.
Lei è sempre stato vicino ai giovani, è vero? “Quando ho saputo che era un progetto dedicato ai giovani sono stato ancora più contento, perchè io sono per i giovani. Attualmente gestisco tre ristoranti in Italia e, prima del Covid, tanti altri in giro per il mondo: mi dividevo tra Europa, Sud America, spingendomi fino agli Emirati. Per esempio, lo stagista del Ristorante President ha 19 anni, gli altri componenti dello staff sono un pò più anziani, infatti hanno 21 anni...Io mi circondo di giovani; li considero dei libri aperti su cui poter scrivere facilmente, sono pronti al sacrificio. Sono sempre a loro disposizione, anche dopo il lavoro, durante lo spacco pomeridiano...Ho sempre tempo per loro, mi diverto insieme a loro e insieme facciamo una cucina meravigliosa. Come potevo mancare?
È la prima volta che si cimenta con la Dad? “Assolutamente no, ho lavorato per un circuito molto importante che traduceva le mie lezioni in molte lingue. Le mie lezioni erano seguitissime in Sud America, Inghilterra, Francia, Spagna...e tanti altri paesi. Un bellissimo percorso che ho interrotto ad ottobre, mi toglieva molto tempo. Adesso è il momento di stare concentrati per la seconda stella. Ma non potevo esimermi dal partecipare a "Stellati per la Dad” per due motivi: il primo è l'affetto che mi lega alla famiglia Casolaro e il secondo è la passione che mi lega ai giovani. Non potevo deluderli”.
in collaborazione con Roberta Raja