Soho: freschezza dal mare, perchè a Mazara un peschereccio...
da Mazara a Milano il pesce freschissimo per piatti di grande struttura
Entrate dal portone di via Tortona 12 e, attraversato il cortile "vecchia Milano" entrate nella calda e avvolgente atmosfera del Soho, ristorante di pesce, tutto da scoprire.
Ambiente accogliente, raffinato, piacevole. Impreziosito dai quadri dell'artista fiorentino Simone Lingua e da una carta da parati premiata al MoMa di New York.
Alle pareti anche fotografie di Perer Beard Che ritraggono un'Africa intensa, tribale e di grande fascino. Le cornici fatte a mano, sono bellissime.
I tavoli si trovano sia all'interno che all'esterno, spazio quest'ultimo che ricorda un Riad marocchino, intimo, romantico, davvero adatto alla conversazione.
Luci soffuse e candele, completano con gusto.
Filippo Mori e e Paolo Federico hanno davvero lavorato al meglio nel rendere il Soho, aperto da poco più di due mesi, un luogo da non perdere nel panorama delle tavole milanesi.
Veniamo alla tavola, anzi alla cucina guidata dallo chef Fernando Corona.
Si narra che a Milano si trovi il pesce più fresco d'Italia, perché c'è molta richiesta, perché i milanesi sono esigenti, perché ci sono molti ristoranti....
Beh, al Soho c'è di più.
La notte uno dei pescherecci che escono in mare a Mazara del Vallo, sa di dover soddisfare un cliente e amico come Paolo del Soho e ci si mette d'impegno, riuscendo a portare nei piatti il meglio dei tesori del mare.
Noi abbiamo scelto per iniziare la battuta di gamberi rossi di Mazara, molto equilibrata, centrata nel condimento che esaltava la qualità davvero super dei gamberi. A seguire il polipo su purè di patate e qui la sorpresa. Il mollusco è cotto alla catalana o spagnola, ovvero leggermente abbrustolito. Sapore e consistenza ottimi e croccantezza molto piacevole in bocca.
Se volete, io l'ho fatto e ve lo consiglio, non lasciatevi sfuggire il risotto lime, gamberi e champagne o gli gnocchi croccanti di ricotta con tonno crudo e spuma di fior di latte tiepida.
Tra i secondi piatti, notevole il filetto di branzino su ristretto di cipolla di Tropea con crumble di olive taggiasche, capperi e spinaci novelli.
Un menù che cambia a seconda del "pescato" e soprattutto è capace di adattarsi al cliente, a seconda del gusto, della preferenza, della voglia.
Notevole carta dei vini, capace di spaziare in Italia e in Francia con scelta di celebri produttori, ma anche di piccoli ma preziosi vignerons.
Potete dunque venire con fiducia e senza timori nel cuore della zona del design e della creatività perché al Soho troverete solide basi di una cucina di bella ispirazione, ottima mano e originali cotture.
Dimenticavo di segnalare un difetto, come sempre al termine dei miei racconti gastronomici.
Ebbene sì Filippo e Paolo, qualche lampadina in più servirebbe. Forse qualche fugace sguardo romantico in meno tra i tavoli, ma si vedrebbero meglio i gamberi rossi.