Food
Vendemmia, aziende lamentano la mancanza di 20mila braccianti
Tutta colpa secondo gli addetti ai lavori del Decreto Flussi che rallenta gli arrivi degli operai da fuori l'Ue
La vendemmia è resa difficile dal fatto che mancano 20mila braccianti. Il 32% della forza lavoro in agricoltura è straniera
E' una vendemmia molto difficile quella che si sta svolgendo quest'anno in Italia tra un clima non certo favorevole, malattie delle piante e soprattutto mancanza di manodopera. Si stimava una produzione di 42 milioni di ettolitri di vino ma complice un calo importante degli addetti ai lavori tutto si complica per le aziende del settore.
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Il calo dei braccianti non è da imputare solo al reddito di cittadinanza, spiega Gamberorosso.it, ma anche ad altri fattori come la costante diminuzione della manodopera proveniente da Paesi storici fornitori dell'Ue, la meccanizzazione crescente delle imprese e la burocrazia dovuta al Decreto Flussi che di fatto impedisce ai lavoratori extra Ue di arrivare in Italia in tempo utile.
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"Gli italiani sono sempre meno disponibili, l'istituzione del reddito di cittadinanza ha in parte contribuito a ridurre negli anni le disponibilità; ma esiste, poi, un problema del calo degli arrivi dai territori neo-comunitari, da Polonia, Romania, Bulgaria: un trend legato al graduale sviluppo economico dei rispettivi Paesi", spiega Roberto Caponi, responsabile Direzione lavoro e welfare di Confagricoltura.
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Da solo il comparto vitivinicolo pesa sul 20% delle assunzioni annue in agricoltura con un fabbisogno annuale di circa 100mila lavoratori. Ai 44mila operai extra Ue autorizzati nella prima finestra di primavera con il Decreto Flussi si aggiungono altri 40mila braccianti a luglio ma le aziende fatinano a metterli in regola in tempo per la vendemmia che è iniziata a metà agosto.
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Tutta colpa, secondo Caponi, dei Consolati italiani che sono lenti a concedere i visti di ingresso agli operati nei rispettivi Paesi di provenienza. Il 32% del totale della forza lavoro dipendente in agricoltura in Italia è composta da stranieri e di questi solo un terzo sono comunitari.