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Via al fermo pesca per Ionio e Tirreno. Coldiretti insorge contro la norma
Da Brindisi a Reggio Calabria sarà in vigore il divieto dal 4 settembre al 4 ottobre. Coldiretti replica: "La situazione non è migliorata in 38 anni di fermo"
Stop alla pesca nel Mar Ionio e Tirreno a partire dal 4 settembre
Stop al pesce fresco in tavola con l’avvio del fermo pesca per le flotte del Mar Ionio e Tirreno, che interesserà la costa italiana nel tratto che va da Brindisi fino a Reggio Calabria. A comunicarlo Coldiretti Impresapesca, che ha spiegato come il blocco sarà in vigore dal 4 settembre al 4 ottobre, mentre per l’Adriatico – dove era già attiva la misura – le attività riprenderanno parzialmente a partire dal 9 settembre.
A quanti fossero preoccupati per la disponibilità di pesce da servire in tavola, resta una magra consolazione, come aggiunge Coldiretti: "Come lo scorso anno in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di fermo a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. Nonostante l’interruzione dell’attività sulle tavole delle regioni interessate – precisa Coldiretti Impresapesca – sarà comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a spigole, orate, sogliole, cannocchie, vongole e cozze provenienti dalle barche della piccola pesca, dalle draghe e dall’acquacoltura. Il consiglio è dunque quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati, ma per assicurare reale trasparenza occorrerebbe arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine anche al ristorante".