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Governo Meloni umilia vedove/i e i loro figli anche nel 2023. Ecco la prova

Di Alberto Maggi

Assegno unico gennaio 2023, ancora penalizzate le famiglie monogenitoriali

Assegno unico gennaio 2023, la discriminazione per le famiglie monogenitoriali continua anche quest'anno


Assegno unico, famiglie monogenitoriali discriminate anche nel 2023. Ora c'è la prova. Il governo Meloni, Salvini, Berlusconi - il governo di Centrodestra - penalizza, discrimina e umilia le famiglie monogenitoriali, tra le quali ci sono moltissimi genitori vedovi (mamme e papà che hanno perso il coniuge o il compagno o la compagna), anche con il nuovo anno e senza sanare un errore del governo Draghi, in particolare del Pd.

L'Inps ha iniziato ad annunciare il pagamento dell'assegno unico per il mese di gennaio 2023 (che in molti casi arriverà da martedì 17) e, come da ottobre 2022, non c'è la maggiorazione di 30 euro a figlio perché l'altro genitore non lavora. Non importa che sia una ragazza madre (magari con il padre del bambino/a scappato) o che sia una vedova o un vedovo, per il governo Meloni e per lo Stato italiano che il secondo genitore sia sul divano a dormire o al cimitero è la stessa identica cosa. Niente maggiorazione a figlio perché il secondo genitore non lavora, anche se è morto (o fuggito senza riconoscere il figlio).

Da ottobre 2022 il Centrodestra, prima ancora della nascita del governo, sa di questa incredibile anomalia (e molti esponenti dell'attuale maggioranza contattati da Affaritaliani.it l'hanno definita "incredibile" e "assurda"). Ma non ha fatto niente. Solo parole, solo promesse. Addirittura in sede di esame della Legge di Bilancio è stato bocciato un emendamento dell'ex ministra Elena Bonetti che avrebbe equiparato le famiglie monogenitoriali a quelle nelle quali entrambi i genitori lavorano. Anche nel 2023 il governo Meloni di Centrodestra discrimina e penalizza le famiglie più sfortunate. Non è un'opinione, è un fatto.