Green
Aruba: inaugurati due nuovi data center super green
Si tratta di 200.000 mq di superficie con strutture futuristiche e sostenibili a Bergamo
Aruba apre due nuovi Data center con un investimento da 500 milioni
Aruba, il maggiore cloud provider italiano, ha inaugurato il centro di elaborazione dati all'interno del Global Cloud Data Center a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Si tratta del data center campus più grande d'Italia: una struttura moderna di ultima generazione, con un Auditorium, su 200.000 mq di superficie per un investimento di 500 milioni di euro.
Chi è un cloud provider?
I provider di servizi cloud sono aziende che creano cloud pubblici, gestiscono cloud privati o offrono componenti di cloud computing on demand quali Infrastructure-as-a-Service (IaaS), Platform-as-a-Service (PaaS) e Software-as-a-Service (SaaS).
I dati privati di milioni di cittadini e di aziende italiane e internazionali da oggi hanno un alloggio molto sicuro e sostenibile. Il luogo è stato scelto ad hoc per la vicinanza strategica alla metropoli lombarda, Milano e soprattutto al fiume Brembo, dove Aruba ha costruito la sua centrale idroelettrica.
I nuovi spazi del Data Center Aruba di Bergamo
Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba mostra ai giornalisti di Agi i nuovi spazi, dove "il pavimento è sopraelevato di due metri" rispetto ai 30 centimetri abituali, per permettere di lavorare sui cavi senza più stare inginocchiati per terra. Ricorda che il primo passo qui fu mosso nel 2017, quando si tagliò il nastro del primo dei data center all'interno del campus, il Dc-a.
Al Dc-a oggi si aggiungono il Dc-b e il Dc-c, che occupano rispettivamente una superficie di oltre 17.000 mq e una potenza di 9 MW, e una superficie di 14.000 mq, con 8 sale dati costruite su due livelli e una potenza a regime di 8 MW. In totale, il centro Aruba ha una potenza di 29 MW.
"Tutta questa area era uno stabilimento tessile abbandonato. Ma ideale per noi, per lo spazio e per un sistema sostenibile, vista la grande disponibilità di acqua. E al posto dell'auditorium c'era un magazzino", racconta Cecconi.
All'interno del centro Aruba c'è anche uno spazio con 400 sedute e un grande foyer con executive lounge, costruito per le conferenze, le convention, i meeting aziendali, per i concerti, le rappresentazioni teatrali e le videoproiezioni documentaristiche o cinematografiche.
Prima del centro Aruba, nell'area industriale di Ponte San Pietro c'era la Legler, storica azienda tessile di cui resta visibile una torre con il logo.
"Progettiamo i nostri campus tecnologici non solo con l'obiettivo di renderli a prova di futuro, ma anche di essere il più possibile ecosostenibili, così da minimizzare l'impatto ambientale, efficientare i consumi nel pieno rispetto degli standard di affidabilità e sicurezza, e conseguire i massimi livelli di certificazione", spiega l'Amministratore Delegato di Aruba.
Global Cloud Data Center è stato progettato per essere green-by-design: completamente alimentato da fonti rinnovabili con certificazione della garanzia di Origine (GO). Le infrastrutture del campus comprendono impianti fotovoltaici, sistemi geotermici e una centrale idroelettrica di proprietà sul fiume Brembo, caratteristiche che consentono anche di massimizzare l'efficienza energetica, come nel caso degli impianti geotermici che beneficiano della presenza dell'acqua di falda per raffreddare in modo ecologico le sale dati.
"La centrale sul Brembo genera circa 1 mw, abbiamo chiesto di ampliarla e installare una terza turbina. L'iter è in corso, speriamo presto si possa fare questo investimento. Per il resto abbiamo il fotovoltaico, che però per sua natura funziona qualche ora al giorno", racconta ancora Cecconi.
All'inaugurazione del centro c'era Claudia Maria Terzi, Assessore regionale della Lombardia alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, che ha definito il progetto di ampliamento del campus tecnologico Aruba "un fiore all'occhiello per Bergamo e per tutta la Lombardia: dalla rigenerazione urbanistica di un'area industriale dismessa è infatti nato un centro hi-tech di alto livello". E che garantirà posti di lavoro: i circa 200 professionisti impiegati al suo interno sono infatti destinati a crescere.
Il prossimo passo sarà l'Hyper Cloud Data Center di Roma, nel Tecnopolo Tiburtino, che verrà inaugurato entro il 2023.