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Dieci gradi sul Monte Rosa. Addio ai ghiacciai tra pochi anni
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Il luglio caldissimo, record da 150 anni, ha provocato conseguenze drammatiche per i ghiaccia italiani, che si stanno “fondendo” a una velocità quasi doppia rispetto a quella registrata negli ultimi anni. Nella notte tra il 5 e il 6 agosto lo zero termico - come si legge su http://www.meteogiuliacci.it - ha sfondato quota 5.000 metri a Milano Linate (radiosondaggio) e ben 5.300 metri a Cuneo, "valori incredibili!". Anche sul Monte Bianco, a 4.810 metri, la temperatura potrebbe aver superato lo zero. Nella giornata del 5 agosto, inoltre, potrebbe essere stato anche superato un nuovo record: stiamo parlando della stazione a quota 4.560 metri del Monte Rosa, Capanna Margherita. Ha registrato un valore massimo di addirittura +9.1°C, il record precedente era +8.8°C del 10 luglio 2010.
Che cosa sta succedendo? "Questa ondata di caldo eccezionale ha battuto per intensità quella del luglio 2003. Le temperature elevate - spiega ad Affaritaliani.it il colonnello Mario Giuliacci - non ci sono solo a livello del mare ma anche a 3.000, 4.000 e 5.000 metri. I ghiacciai italiani si trovano tra i 3.000 e i 4.500 metri ed è ovvio che vista questa situazione particolare di caldo eccezionale soffrono moltissimo. Ma non è solo un problema italiano bensì di tutta Europa e di tutto il mondo. Il surriscaldamento della Terra sta avvenendo con un ritmo molto più rapido di quanto si prevedeva soo fino a poco tempo fa".
"In inverno i ghiacciai solo in parte si ricostituiscono, non in misura tale da recuperare quanto hanno perso in estate e quindi a fine anno si chiude sempre con un deficit. Se il surriscaldamento del pianeta continuasse a questo ritmo tra 50 anni probabilmente in Italia non ci saranno più ghiacciai e le conseguenze sarebbero drammatiche. I ghiacciai infatti alimentano i fiumi in estate e visto che abbiamo avuto due mesi di siccità se non ci fossero stati i ghiacciai il Po e gli altri fiumi della Valpadana ora sarebbero secchi, con gravissime ripercussioni ad esempio per l'agricoltura. Invece di avere più raccolti e abbondanti ne avremmo uno solo e scarso".