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Osservatorio ANBI: aumentano i rischi di siccità e le disparità delle risorse Idriche in Italia
Vincenzi (ANBI): "È indispensabile realizzare nuove opere di accumulo idrico e reti di collegamento per incrementare la resilienza dei territori"

Osservatorio ANBI, crisi idrica in Italia: aumentono i rischi di siccità e le disparità nelle risorse idriche
Il rischio che le piogge previste su Abruzzo, Marche e Foggiano si trasformino in devastanti nubifragi è sempre più concreto. Secondo Massimo Gargano, Direttore Generale dell'Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), il fenomeno sarebbe causato dal ciclone mediterraneo che si sta abbattendo sulle regioni adriatiche. Questo sistema è il risultato dell'incontro tra i venti freschi provenienti dalla Francia e le correnti calde in arrivo dal Sahara.
Il fenomeno sta evidenziando la crescente disparità nella distribuzione delle risorse idriche in Italia. Mentre una parte del paese è inondato da piogge, altre regioni, come la Basilicata, stanno affrontando una crisi idrica preoccupante. Dopo un inizio promettente nel 2025, con un incremento delle riserve d'acqua, la situazione è rapidamente peggiorata, con una riduzione di circa 900.000 metri cubi di acqua in marzo. Questo ha ridotto significativamente le scorte, lasciando i bacini lucani con circa 240 milioni di metri cubi, una quantità insufficiente per affrontare l'estate e le richieste di irrigazione.
La situazione in Puglia è ancor più grave, con un deficit idrico marcato in Capitanata. A marzo, i bacini locali hanno registrato afflussi minimi, con i volumi trattenuti che sono ben al di sotto dei livelli autorizzati. Rispetto all'anno precedente, la situazione è peggiorata, e si teme che anche nel 2025 le risorse idriche destinate all’irrigazione possano scarseggiare durante la stagione estiva. Anche in Sardegna si nota un contrasto marcato tra la parte settentrionale e quella meridionale dell'isola. Mentre nella zona di Gallura vengono riversati gli eccessi d’acqua, nel resto dell'isola, come nella Nurra e nel Basso Sulcis, le riserve idriche sono ormai ridotte al minimo, con percentuali di copertura che non superano il 17% del fabbisogno agricolo.
Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, sottolinea che questa disparità nella distribuzione dell'acqua evidenzia la necessità urgente di nuovi interventi infrastrutturali. "È indispensabile realizzare nuove opere di accumulo idrico e reti di collegamento per incrementare la resilienza dei territori e permettere un adattamento alle sfide imposte dai cambiamenti climatici", afferma Vincenzi.
Le risorse idriche sono in diminuzione anche in altre regioni. In Campania, i livelli dei fiumi Volturno, Sele e Garigliano sono in calo, mentre in Abruzzo il fiume Sangro ha registrato un innalzamento del livello. Nel Lazio, i laghi vulcanici di Nemi e Albano hanno visto una riduzione dei livelli idrometrici, mentre i fiumi Tevere, Aniene e Velino sono in calo. Anche in Umbria, nonostante un incremento nei livelli del lago Trasimeno, i fiumi Paglia e Chiascio stanno registrando una diminuzione. Nelle Marche, invece, nonostante la riduzione delle portate fluviali, le dighe hanno visto un incremento dei volumi di acqua trattenuti. In Toscana, la situazione è più stabile dopo il picco delle piogge, con il fiume Serchio che continua a scorrere abbondante. Mentre la tempesta Martinho ha provocato ingenti danni in Spagna, in Italia le piogge intense hanno colpito principalmente Genova, dove sono caduti circa 50 millimetri di pioggia in poche ore. In Liguria, la portata dei fiumi Argentina e Vara sta aumentando, ma in Emilia-Romagna i livelli dei fiumi dell'Appennino sono in calo nonostante le recenti piogge abbondanti.
In Veneto e nelle regioni alpine le risorse idriche rimangono abbondanti, e i grandi laghi italiani, come il Verbano e il Lario, stanno registrando livelli elevati, con il Benaco che ha superato i record storici. In Lombardia, la situazione è migliorata grazie alle abbondanti nevicate di marzo, che hanno incrementato le riserve idriche di oltre 520 milioni di metri cubi. Tuttavia, il dato rimane inferiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando le riserve erano notevolmente più alte.
Infine, lungo il fiume Po, le portate sono superiori alla media, con un incremento significativo nelle zone dell'Alessandrino, Piacentino e Cremonese. Anche il fiume Tanaro ha registrato una notevole crescita, con un aumento del 76% in una settimana, raggiungendo portate superiori alla media mensile. In generale, la situazione idrica in Italia è critica, e la necessità di un intervento immediato per rafforzare le infrastrutture idriche è sempre più urgente.