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Sos Amazzonia,l’allarme di Fridays For Future:”Bolsonaro accelera crisi clima"

La nostra casa è letteralmente in fiamme, e i polmoni del nostro pianeta si stanno riducendo in cenere

In questo esatto momento, giganteschi incendi boschivi - che si espandono a velocità mai viste prima - stanno distruggendo la foresta pluviale amazzonica a un ritmo allarmante. La nostra casa è letteralmente in fiamme, e i polmoni del nostro pianeta si stanno riducendo in cenere. Solo lo scorso mese, mentre l’IPCC stava rilasciando il suo nuovo rapporto speciale nel quale ribadisce l’urgenza di azioni per combattere il collasso climatico, vastissimi incendi stavano divampando nell’Artico. Questi sono solo alcuni dei più recenti esempi della crisi climatica, causati dal cambiamento climatico. Stiamo andando incontro una incontrollabile sequenza di eventi che distruggerà i nostri ecosistemi e, di conseguenza, la nostra sopravvivenza su questo pianeta. Quella amazzonica è la più estesa foresta pluviale che esista, con la maggior biodiversità al mondo.

L’impatto degli incendi che stanno interessando l’Amazzonia è duplice: la foresta pluviale da un canto svolge un ruolo cruciale come assorbitore di carbonio, catturando CO2 dall’atmosfera; dall’altro, ora che brucia, rilascia massicce quantità di gas serra nell’atmosfera; accelerando così il feroce ciclo del riscaldamento globale. Ma mentre è in atto questo disastro climatico, i media hanno scelto di tacere. Da quando il Presidente Jair Bolsonaro è salito al potere, gli incendi boschivi sono incrementati costantemente, alimentati sia dalle siccità ma anche dalle terribili politiche ambientali dell’esecutivo brasiliano, che vede la foresta amazzonica solo come una mucca da mungere.

Nel frattempo l’economia globale continua a consumare prodotti brasiliani, e siglare trattati commerciali, come ha fatto l’Unione Europea con gli stati del gruppo Mercosur, un accordo che causerà altri serissimi danni all’Amazzonia e a tutta l’agricoltura sudamericana. Il 23 agosto, i gruppi di Fridays For Future di tutto il mondo, uniti dallo stesso simbolo, manifesteranno dinanzi alle rispettive ambasciate e consolati Brasiliani. Anche se proveniamo da tante nazioni e tante culture diverse, e abbiamo differenti visioni del mondo, lotteremo uniti per un unico obiettivo: esprimere il nostro sconcerto e la nostra rabbia per le politiche del governo Brasiliano, le quali stanno drammaticamente accelerando la crisi climatica.

Chiediamo quindi che l’esecutivo di Brasilia si allinei con gli obiettivi che Fridays For Future si aspetta da tutti i governi:

1. Contenere l'aumento della temperatura media globale entro gli 1,5°C, rispetto al livello pre-industriale.

2. Garantire giustizia climatica, nel rispetto dell’equità.

3. Seguire la Scienza più autorevole e unita attualmente disponibile.

È nostro dovere manifestare solidarietà nei confronti del popolo Brasiliano, e specialmente delle comunità di frontiera e le popolazioni indigene, le quali sono le più colpite dalla distruzione della foresta Amazzonica. Questo non è solo un problema locale, ma una questione che ha ripercussioni globali e, pertanto, noi sollecitiamo i decisori politici di tutto il mondo a prendere la dovute azioni e a denunciare la distruzione di questo essenziale ecosistema. Daniela Borges, Fridays For Future Brasile, dice: Vogliamo un governo che riconosca l’importanza della natura, e che si impegni a proteggere le nostre più grandi ricchezze naturali. Vogliamo un governo che marchi stretto le compagnie che abusano delle nostre risorse naturali e che metta al primo posto i diritti delle popolazioni indigene. I guadagni a breve termine non devono mai prevalere sulle devastanti perdite future, a danno delle generazioni presenti e future. I nostri polmoni vanno in fiamme! Perché non stiamo facendo niente per impedire che diventino cenere?