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Terra dei fuochi, allarme dai biologi:“A rischio la fertilità di uomo e donna"

Allarme dall'Ordine dei biologi: "La specie umana a rischio"

"Nella 'Terra dei fuochi' e' a 'rischio' il principio base della biologia: quello della conservazione della specie. E parliamo della specie umana". Lo ha detto Vincenzo D'Anna, presidente dell'Ordine nazionale dei Biologi, in apertura del convegno dal titolo "Ecotossicologia ed effetti sulla salute umana", organizzato dall'Onb nella cornice del Real Borgo di San Leucio a Caserta. Come riferisce Agenzia Nova, il coordinatore scientifico dell'evento, che ha visto la partecipazione di oltre 200 biologi, il professor Raffaele De Vita (Enea) ha moderato gli interventi insieme a Stefano Dumontet, docente dell'universita' Partenope di Napoli. Presente, in rappresentanza della citta' di Caserta, anche il sindaco Carlo Marino.

Sempre come scrive Agenzia Nova, i relatori intervenuti, provenienti dai principali atenei del Belpaese, hanno presentato relazioni incentrate sull'inquinamento ambientale dovuto ai metalli pesanti, ma anche ai pesticidi ed all'errato smaltimento dei rifiuti. Inoltre e' stata approfondita la ricaduta che tale forma di inquinamento puo' avere sulla salute riproduttiva dell'uomo. "Scienziati e ricercatori hanno dimostrato, dati alla mano, che l'inquinamento e' di tipo microscopico e non macroscopico - ha spiegato il senatore D'Anna - Purtroppo, paghiamo lo scotto di 'leggi scellerate' come la 99 del 1992 che ha consentito di spargere sui terreni agricoli i fanghi prodotti dai depuratori: un concentrato di diossine, metalli pesanti, polveri, nanoparticelle e prodotti chimici che poi rappresentano il vulnus per lo sviluppo di patologie cancerogene, modificazioni genetiche ed epigenetiche".

"Uno degli aspetti piu' preoccupanti venuto fuori da questa 'grave situazione' - ha sottolineato il presidente Onb - e' proprio l'infertilita' maschile e femminile. Ebbene, per disinquinare l'ambiente occorreranno anni. Bisogna allora prima 'disinquinare' l'uomo procedendo con una massiccia operazione sul campo cominciando dalle enclavi piu' a rischio, facendo dei mineralogrammi, degli esami del liquido seminale". Per D'Anna: "E' tempo che si avvii una campagna di rilevazione sullo stato tossico delle popolazione e poi si adottino terapie nutrigeniche e nutrizionali adeguate che comprendano l'assunzione di grani antichi ed altre sostanze ricche di selenio in grado di 'legare' i metalli pesanti depurando, cosi', il nostro organismo da questi elementi patogeni".