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Ignazio Visco ipotizza il rialzo dei tassi di interesse
La Banca d'Italia lancia l'allarme tassi zero e non esclude un rialzo del costo del denaro, anche se non immediatamente. "Ci sono rischi a tenere una politica monetaria estremamente accomodante di tassi molto bassi per un tempo prolungato perché si spinge a cercare investimenti che rendono qualcosa e che hanno rischi più alti", ha affermato il Governatore e membro del Consiglio direttivo della Bce Ignazio Visco. Che però ha aggiunto: "Da un certo punto di vista non credo sia un male spingere a prendere più rischi". Visco è intervenuto nel corso di un dibattito organizzato dalla Scuola Normale Superiore di Firenze. L'accenno alla politica monetaria è stato fatto da Visco dopo l'analisi sulla situazione italiana nella quale è essenziale una decisa spinta agli investimenti.
E' evidente che i tassi continueranno a restare bassi fino a quando l'economia dell'Eurozona non avrà mostrato solidi segnali di ripresa. Il problema per l'Italia è che all'interno dell'area della moneta unica è quella con il prodotto interno lordo che cresce meno di tutti (tranne la Grecia). Quindi un rialzo dei tassi, magari spinto dalla Germania e dalla Bundesbank, sarebbe un ulteriore cattiva notizia per il nostro Paese.
Si intitolava “Crisi, Europa, Lavoro” la tavola rotonda promossa da Donatella della Porta, preside dell’Istituto di Scienze Umane e Sociali, che si è svolta a Palazzo Strozzi.
Secondo gli intervenuti, nel corso degli ultimi sei anni l’economia italiana ed europea si sono trovate ad affrontare sfide di gravità eccezionale, le cui ripercussioni non sono state ancora completamente superate. Queste sfide si inscrivono in processi di mutamento di più lungo periodo, guidati dall’innovazione tecnologica e da cambiamenti demografici.
Delle implicazioni della recente crisi economica, delle trasformazioni strutturali del mercato del lavoro e dell’organizzazione della società italiana all’interno della cornice Europea hanno discusso, con il Governatore Ignazio Visco, alcuni tra massimi economisti italiani come Giovanni Dosi, Ordinario di Politica economica e Direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Mario Pianta, professore di politica economica all’università di Urbino e Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, coordinati da Donatella della Porta.