Home

Il 2016 sarà l'anno dei Pooh

di Raffaello Carabini

"Se l'Autostrada del Sole non si fosse fermata a Battipaglia, con il cartello Reggio Calabria 420 km, non ci sarebbero stati questi cinquant'anni di Pooh", parola di Roberto Facchinetti, il leader (ma non si può dire) del gruppo nato in quel di Bologna il 28 gennaio 1966 sulle ceneri degli Jaguars. Traduzione per i più giovani: "se, per raggiungere il sud Italia dove fare i concerti, non fosse stato così lungo e complicato logisticamente parlando, non si sarebbe cementata un'amicizia e una voglia di suonare durata fino a oggi". Quasi la morale di una favola: "per ottenere dei grandi risultati bisogna mettere in gioco tutto se stessi e rimboccarsi con fatica le maniche".
E che cos'è stata se non una lunghissima favola la cavalcata dei Pooh nel mondo della musica? Una cavalcata di cui i tre titolari, Roby, Dodi (Battaglia) e Red (Canzian), annunciano il traguardo, il 31 dicembre del 2016, l'anno del cinquantennale. Dopo più nessun disco, più nessun concerto insieme. Ma gli ultimi - da oggi sono in vendita i biglietti per il 10 e il 15 giugno, rispettivamente negli stadi di San Siro, a Milano, e Olimpico, a Roma, e magari qualche altro si aggiungerà - si annunciano con il botto. Innazitutto per la presenza diretta dei due grandi ex dal "nome strano": Stefano (D'Orazio, uscito sei anni fa per dedicarsi alla composizione di musical) e Riccardo (Fogli, andatosene nel '72 per seguire più prosaicamente la gonna di Patty Pravo e pentirsene già "quattro mesi dopo"). E poi per le scenografie, i giochi di luci, i "muri" di immagini, gli effetti, che saranno giganteschi, secondo la tradizione del gruppo, da sempre attento alle tecnologie: "siamo stati i primi a proporre sul palco i laser, i grandi fumi, i fuochi, e a giugno avremo qualcos'altro di inedito e vari elementi che ci hanno caratterizzato nel tempo", sottolinea orgoglioso Red.
Una chicca anche il prossimo album antologico: il giorno dell'anniversario verrà pubblicato un doppio vinile "picture" (con un'illustrazione stampata sopra come usava negli anni 80) che raccoglierà 20 "perle" scelte insieme ai fans ("ci aiuteranno a essere migliori giudici di noi stessi") in una confezione a tiratura limitata e autografata, già prenotabile sul sito ufficiale.
Non solo. In un'affollatissima conferenza stampa a Milano, i cinque preannunciano anche una prima serata su Rai Uno dedicata alla carriera, un cd e un dvd dei concerti-reunion, un libro illustrato e "tanto d'altro che oggi è in progress, vedremo". Per ora esce il video di una nuova versione di "Pensiero", più energica, quasi rock: "è la nostra colonna sonora: ho provato a urlare sulla Muraglia Cinese, ma anche nel w.c. di un autogrill oppure in strada a New York, non restare chiuso qui e ho sempre trovato qualcuno che ha risposto pensierooooo."
Con l'abituale stile di una dichiarazione per uno, hanno anche sciorinato molta emozione e grande consapevolezza. "La musica oggi ha un altro peso. Fortunatamente apparteniamo alla generazione degli anni 60, quando la musica ha provocato quel che sappiamo. Tutta il pop ormai è già stato consegnato alla storia, oggi in radio si sente solo musica pip..."
"Dobbiamo interrompere oggi, che riusciamo a stare sul palco ancora per tre ore di fila. Veramente amici per sempre, per lasciare un'eredità a chi vuole fare musica."
"Con due amici con cui non abbiamo mai interrotto il cordone ombelicale di un rapporto solido, vogliamo tagliare questo traguardo che trent'anni fa sembrava miracoloso, venti complicatissimo, ma sempre più facile man mano che si avvicinava. Ce lo siamo meritati per la nostra storia musicale e umana, ci manca solo il nostro poeta, Valerio Negrini."
"La reunion è un evento talmente nuovo che mi sono sentito come quando mi sono sposato o si è sposata mia figlia" (Roby). "Vado a letto ogni sera pensando a quel concerto" (Dodi). "Abbiamo sempre bisogno di emozionarci prima di emozionare" (Red). "Dovrà essere una festa indimenticabile" (Stefano). "Mi viene la lacrima" (Riccardo).
Più caustico Fiorello, che si felicita: "augurissimi Pooh per i cinquant'anni. Siete i nostri Rolling Stones, però senza additivi. Sui coloranti e i conservanti ho qualche dubbio".