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L’Italia ridà al Messico 600 opere d’arte rubate
Grazie alle tecniche dei nostri Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale
Che un Paese ridia ad un altro opere d’arte trafugate e ritrovate è di per sé una notizia, se poi il paese ‘onesto’ è l’Italia, uno fra i più derubati di arte al mondo, allora la notizia assume un valore ancora più significativo.
Pochi giorni fa infatti il nostro Paese ha ridato al Messico quasi 600 dipinti che negli anni sessanta erano stati rubati ai messicani e portati, attraverso il mercato nero, nei confini italiani.
Collaborazione fra Italia e Messico.
Le opere d’arte ritrovate e ridate sono per la maggior parte exvoto tradizionali, piccoli pezzi di legno dipinti tra il diciottesimo e ventesimo secolo da artisti sconosciuti come offerte di ringraziamento a Dio, alla Madonna o ai Santi.
Un’espressione importante della tradizione e dell’arte culturale e artistica messicana dell’epoca.
Nell’occasione della consegna alla Segretaria della cultura messicana, Alejandra Frausto Guerrero, il nostro Ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, ha voluto ricordare l’importanza dell’evento:’ Con questo gesto-ha detto il Ministro-abbiamo l’occasione di dare un segnale al mondo che questo modus operandi va in una direzione che dovrebbe essere tenuta da tutti’.
E nel prossimo futuro verranno analizzati anche i casi di restituzione verso l’Italia.
Arrivare però a questo momento non è stato un percorso facile.
Sono stati necessari due anni di diplomazia ed investigazioni.
Il tutto è nato in un controllo di routine in una mostra di arte religiosa a Milano fatto dai Carabinieri di Monza dedicati alla Tutela del Patrimonio Culturale.
Collaborazione tra Italia e Messico. L'esperienza dei nostri carabinieri
Nella mostra titolata ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’ erano presentati proprio degli exvoto dedicati al tema della Terra.
Una approfondita indagine con identificazione delle iconografie e delle iscrizioni ha permesso così di rilevare che molte opere erano arrivate in Italia tramite il traffico illegale da luoghi di culto messicani tra il 1960 e 1970.
Le opere erano in due musei in Lombardia e Piemonte donate da un collezionista d’arte, nel tempo scomparso.
Ultimo passo per il riconoscimento delle opere è stato fatto dall’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia messicano che ha confermato la provenienza e la veridicità delle opere.
La collaborazione tra i Italia e Messico continua e passa inoltre attraverso corsi di salvaguardia del patrimonio artistico fatti dai carabinieri italiani ( forti di 50 anni di esperienza) ai colleghi messicani.
In Italia questo gruppo superspecializzato ha permesso di scoprire una ventina di falsi Modigliani esposti a Genova e restituire all’ambasciatore belga, in nome del paese, un antico manoscritto, Clarissima et Facillima in Quatuor facra lefu Chrifti Evangelia del del XVI secolo rubato nel 2005 nella Biblioteca universitaria di Mons.