Libri & Editori
Berlusconi e quella chiamata a La Russa: “Giorgia Meloni mi ha rotto le palle”

Io sono Giorgia: da tormentone cantato nelle discoteche, a titolo del libro con cui la Meloni parla di sé agli elettori, come madre, donna e cristiana
In Italia la campagna elettorale non finisce mai: lo sa bene Giorgia Meloni, che ha appena pubblicato il suo libro Io sono Giorgia, per mostrare di sé il lato più umano e cavalcare l’onda di consenso che la vede rimbalzare dalle librerie al New York Times ai salotti tv nostrani.
Proprio domenica nello studio dell’Annunziata a In mezz’ora ha dichiarato di essere pronta a diventare la prima donna Presidente del Consiglio. Istanza femminista? Tutt’altro: “Non sono mai stata femminista ma sono sempre stata fiera di essere una donna” mette in chiaro nel suo libro. “Il fatto di essere una donna non ha impedito a nessuna di noi, a destra, di raggiungere ruoli di assoluto rilievo. E, a ben vedere, è proprio la destra in Italia ad aver fatto emergere il maggior numero di donne in ruoli di vertice”.
Insomma, autobiografia, sì, ma anche un po’ manifesto elettorale, in cui la Meloni riprende il tormentone remix rimbalzato perfino nelle discoteche estive (quando c’erano, prima della pandemia) e ci ha fatto l’indice del volume: Io sono Giorgia, Sono una donna, Sono una madre, Sono di destra, Sono cristiana, Sono italiana.
Ecco quindi che tra le pagine affettuose dedicate alla figlia Ginevra e al compagno Andrea (“Che iena”, pensa la prima volta che lo vede), quelle anche dolorose sulla famiglia d’origine (“Devo tutto a mia madre”, scrive, ma col padre non parlava da anni e quando è morto “la cosa mi ha lasciata indifferente”), abbondano aneddoti e tirate politici, dal giorno in cui si è iscritta al Fronte della gioventù (19 luglio 1992, il giorno dell’attentato a Paolo Borsellino) alla legge Zan.
Tra i ricordi più gustosi, la tensione con Berlusconi, con cui all’epoca era al governo come ministra della Gioventù, all’indomani di un’intervista in cui, parlando di certe intercettazioni telefoniche tra aspiranti soubrette e il Cav, definiva le raccomandazioni “il frutto di una società che non premia il merito”, aggiungendo che “il comportamento di Berlusconi, in quel frangente, da donna di destra, proprio non mi era piaciuto”. Viene svegliata la mattina dopo, all’alba, da Ignazio La Russa: “Ma come ti viene in mente? C’è Berlusconi fuori dalla grazia di Dio”. Silvio era “arrabbiatissimo: La ragazza mi ha già rotto le palle”.
Evidentemente non abbastanza, visto che il sodalizio dura tuttora (e da Forza Italia è arrivato anche il nulla osta alla Meloni premier).
Chissà se la vedremo davvero scuotere la campanella a palazzo Chigi (puoi dirci la tua opinione rispondendo a questo sondaggio). Nel frattempo bisogna riconoscere che anche un libro così orientato allo sponsor elettorale (“questo libro non vuole essere il manifesto teorico della destra italiana. Può al massimo rappresentare il racconto di una vita spesa a far crescere quella destra senza rinnegarsi” mette in chiaro già dalle prime pagine) riesce a strappare qualche sorriso, perché Giorgia, oltre a essere una madre, una donna, di destra, cristiana, bisogna riconoscerlo, sa anche essere simpatica.