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Borsellino-Avola, polemiche sul libro di Michele Santoro: leggi un estratto

Avola: "Io c'ero, sono uno degli esecutori della strage di via D'Amelio, l'ultima persona che ha visto Paolo Borsellino prima di dare il via all'esplosione"

Michele Santoro con le sue inchieste ha raccontato trent’anni di storia italiana. Maurizio Avola è un killer della mafia che ha alle spalle ottanta omicidi e ha preso parte alla stagione delle stragi. Il loro incontro sradicherà le certezze dell’uno e porterà alla luce le verità nascoste dell’altro.

"Non so bene perché ho deciso di incontrare uno che ha ucciso ottanta persone. Guardo Avola e ho la sensazione di trovarmi davanti uno specchio nel quale comincio a riconoscere tratti che sono anche i miei. Inizio a seguirlo in un labirinto di ricordi"

Maurizio Avola non è famoso come Tommaso Buscetta e non è un capo come Totò Riina. Ma non è un killer qualsiasi: è il killer perfetto, obbediente, preciso, silenzioso, e proprio per questo indispensabile nei momenti decisivi.

Forse sottovalutato dai suoi capi e dagli inquirenti che ne hanno vagliato le testimonianze, ha archiviati nella memoria particolari, voci, volti che coprono tre decenni di storia italiana. Ad accendere l’interesse di Santoro è il fatto che Avola abbia conosciuto Matteo Messina Denaro e abbia compiuto con "l’ultimo padrino" diverse azioni. Scoprirà però che è solo una parte, e non la più rilevante, di quanto Avola può svelare, andando incontro a quella che è probabilmente l’inchiesta più importante della sua vita.

Addentrandosi nel labirinto dei ricordi, il giornalista si trasformerà man mano da interlocutore reticente in sodale a cui Avola affida le tessere del puzzle e le sconvolgenti rivelazioni che emergono. Mafia e antimafia, politica e potere, informazione e depistaggi, vicende personali e derive sociali si intrecciano in un racconto che si muove tra passato e presente, dalla Sicilia degli anni settanta al paese che siamo diventati.

Michele Santoro ha poi portato questi temi in prima serata su La7, nello speciale sulla mafia di Enrico Mentana del 28 aprile, scatendando un acceso dibattito ancora in corso, a cui ha preso parte, con una dichiarazione, anche il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore. 

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