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Libri & Editori
Carlos Ruiz Zafòn, da Mondadori Trilogia della Nebbia e La città di vapore

 La sua terra d’origine, Barcellona, è la protagonista del romanzo più celebre scritto da Carlos Ruiz Zafòn: L’ombra del vento. Milioni di copie vendute nel mondo grazie a una perfetta fusione di storia, intrighi, suspense, ma soprattutto un palpabile amore per i libri.

Prima di scrivere l’opera che lo rese famoso in tutto il mondo, però, Zafòn aveva esordito nella narrativa per i giovani, pubblicando nel 1993 Il Principe della Nebbia, probabilmente influenzato dal suo lavoro di insegnante d’asilo. In Italia il libro arrivò solo nel 2002, ma nel frattempo già l’anno successivo ecco che compariva all’estero il secondo volume di quella che sarebbe poi diventata la Trilogia della Nebbia: Il Palazzo della Mezzanotte è datato infatti 1994, ma nel nostro Paese giunse soltanto nel 2010. A chiudere la serie è quindi Le luci di settembre, scritto nel 1995 seppur revisionato e quindi stampato parecchio tempo dopo.  

Nel 2017 Mondadori, che cura i diritti di Carlos Ruiz Zafòn in Italia, ha pubblicato una versione tascabile della trilogia nella collana Oscar bestsellers; tuttavia, la casa editrice sentiva l’esigenza di dare una nuova vita alle opere del tanto amato autore barcellonese, in grado di esaltarne al massimo le atmosfere suggestive e un po’ tenebrose. Che cosa fare, quindi, se non ideare un’intera collana a lui dedicata dei bellissimi Oscar Draghi?

L’ombra del vento è stata ovviamente la prima ad apparire sul mercato, in un’edizione illustrata dai colori blu e oro che rispecchiano lo stile del romanzo; ha quindi fatto seguito Il labirinto degli spiriti uscito a novembre scorso sui toni del viola e, quasi contemporaneamente, Il gioco dell’angelo in verde.

Ora è il momento della già citata Trilogia della Nebbia, che comprende appunto i tre romanzi firmati da Zafòn negli anni Novanta a poca distanza l’uno dall’altro: Il Principe della Nebbia, Il Palazzo della Mezzanotte e Le luci di settembre. Un volume Oscar Draghi illustrato in bianco e nero, lavorato per sembrare di vecchia data e dunque molto curato da un punto di vista estetico, con in apertura una nota scritta dallo stesso Zafòn. Ora che lo scrittore non è più tra noi a rilasciare interviste e a raccontarci dei suoi romanzi, questa breve introduzione assume un valore ancora maggiore, poiché è uno dei pochi commenti da lui lasciati a proposito delle sue opere: “Nello scrivere quelle pagine ho cercato di creare il genere di narrativa che avrei apprezzato da ragazzo, ma che avrebbe continuato a interessarmi a ventitré anni, o a quaranta, o a ottantatré”.

Ecco allora spiegato l’enorme successo di una trilogia che sarebbe assai riduttivo inserire nella narrativa per i giovani, perché di fatto si tratta di storie adatte a lettori di tutte le età. È andata proprio come Zafòn sperava: i suoi romanzi hanno lasciato un segno, sono stati acquistati in tutto il mondo e non c’è stato alcun limite di età a determinarne una categorizzazione troppo riduttiva.

L’Oscar Draghi appena arrivato in libreria è un volume da collezione tradotto da Bruno Arpaia che ci cattura sin dalla frase scelta per il retro dell’opera: “Nulla possiede tanta forza quanto una promessa”.

Contestualmente a questa piccola meraviglia che la Mondadori ha dato alle stampe, è arrivata sugli scaffali anche l’ultimo titolo con cui Carlos Ruiz Zafòn si è di fatto congedato dal suo pubblico prima della morte. La città di vapore, sempre edito da Mondadori ma in un normale formato con copertina rigida, è una raccolta di racconti che racchiudono la sua esperienza di vita e le tematiche principali. Ne emerge un’immagine completa e profonda dello scrittore, ma anche un affresco variopinto del suo Paese e dei luoghi in cui ha abitato prima di trasferirsi a Los Angeles, oppure di quelli che ha sognato e immaginato.

“Posso evocare i volti dei bambini del quartiere della Ribera con cui a volte giocavo o facevo a botte per strada, ma non ce n’è nessuno che desideri riscattare dal paese dell’indifferenza. Nessuno tranne quello di Blanca”. Inizia così questo libro che contiene tutti gli elementi simbolici della narrativa di Zafòn: la passione per la letteratura e per la scrittura, in primis; l’amore, specie quello puro e innocente tra ragazzi; biblioteche fantastiche che nascondono incredibili tesori; uomini misteriosi; libri di cui tutti parlano ma che forse non sono mai esistiti, e molto altro ancora.

La città di vapore piacerà a coloro che hanno amato Zafòn in vita e continuano a ricordarlo con affetto dopo la sua scomparsa, rileggono capitolo dopo capitolo, si lasciano coinvolgere dalle sue storie originali, intricate e meta-testuali. Dunque due nuovi volumi da non perdere editi da Mondadori quale omaggio a uno scrittore che ha conquistato un posto importante nella narrativa contemporanea.

La città di Vapore
 

 

 

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