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Divier Nelli: “In letteratura il buonismo non è la mia linea guida”

Di Oriana Maerini

Intervista allo scrittore Divier Nelli per il suo nuovo romanzo “Posso cambiarti la vita”, storia che indaga le estreme conseguenze del bullismo

Una ragazzina di nome Perla, obesa ed emarginata dai suoi coetanei, che si trova a vivere un’esperienza ai limiti dell’umanamente tollerabile. È partito da qui lo scrittore viareggino Divier Nelli per scrivere Posso cambiarti la vita”, pubblicato dallo storico marchio editoriale Vallecchi Firenze, il suo nuovo romanzo, dopo il fortunato Giorno degli orchi del 2017 (Guanda editore).

Una storia inquietante, per come racconta il bullismo, scandagliando le dinamiche e le motivazioni più intime e profonde. Il tutto sorretto da una scrittura essenziale, originale, piegata alle proprie esigenze. Una storia che piacerà ai ragazzi e a chi è ragazzo dentro. Uno stile di scrittura che si fa notare per essenzialità ed eleganza formale: “Per l’esigenza di eliminare fronzoli e orpelli e di lasciare a nudo la storia. Di conseguenza ciò mi porta a utilizzare le parole e la punteggiatura strettamente necessarie. Niente virgolette, punti esclamativi, due punti, trattini, parentesi. Non utilizzo neppure segni di interpunzione per indicare inizio e fine di una battuta di dialogo” spiega Nelli.

La storia ha delle attinenze con le cronache?

La trama è del tutto inventata, così come lo sono il paese di Poggio in Chianti dove la giovane protagonista abita assieme alla nonna e il liceo Margherita Hack che frequenta. Gli unici spunti collegati alla cronaca sono la viralità sui social di certi contenuti realizzati dai più giovani e i messaggi relativi a Giochi, Sfide più o meno pericolose, eccetera, che ricevono.