Libri & Editori
Dozzina Premio Strega: le interviste agli autori e alla Presidente
Uno speciale interamente dedicato alla dozzina del Premio Strega 2023: ecco tutto quello che c’è da sapere
7) Rubare la notte di Romana Petri (Mondadori)
Romana Petri è senza dubbio una delle scrittrici più lette, affermate, apprezzate e prolifiche di questa dozzina. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, da anni si occupa con successo di molteplici attività legate al mondo della cultura e si è cimentata – sempre con ottimi risultati – in tanti generi diversi. Ci siamo chiesti, e lo abbiamo chiesto anche a lei, che cosa possa voler dire per una scrittrice del suo calibro vincere il Premio Strega. Ci ha risposto così: “Beh, sarebbe una grandissima soddisfazione. Ho dedicato la vita intera a questo lavoro. Ho pubblicato 26 libri, e questo vuol dire aver rinunciato (con grande piacere) a molto svago. In fondo, scrivere è per me un po’ come il volo per il mio amato Tonio. Ho vissuto così, in compagnia dei miei tanti personaggi”.
Tonio sta per Antoine de Saint-Exupéry, scrittore che tutti noi conosciamo per aver dato alle stampe Il piccolo principe. L’opera è senza dubbio un capolavoro tra i più letti nella storia della letteratura, ma l’uomo che la immaginò era a sua volta il potenziale protagonista di un romanzo, poiché visse in modo pieno, ricco di avventure, non conforme ad alcuna regola e anche immerso nel mistero. Nel suo Rubare la notte, edito da Mondadori e proposto al Premio Strega da Teresa Ciabatti, la Petri ne racconta le vicende attraverso la sua voce inimitabile. “Ho scritto un romanzo su Saint-Exupéry soprattutto per liberarlo da Il piccolo principe (storia bellissima), che dopo la sua morte lo ha praticamente fagocitato. Volevo che chi lo ricorda ormai solo per quello sapesse che da vivo era stato uno degli scrittori francesi più amati nel mondo, che le sue opere erano tradotte ovunque e che soprattutto in America era una vera e propria leggenda. E poi perché come autore l’ho amato e studiato molto. Ha creato un nuovo Umanesimo e un nuovo concetto di coraggio, come disse Gide nella prefazione a Volo di notte: un coraggio che non è più né atletismo, né giovanile incoscienza, bensì un coraggio che significa portare a termine un dovere accettato e ritenuto giusto. E perché non era un individualista ma un uomo le lottava per gli uomini, per la giustizia e sempre contro la violenza della guerra, che vedeva come una malattia”.
Rubare la notte è tra i titoli di più recente uscita presenti nella dozzina, ma l’autrice ha già avuto il tempo di presentarlo in alcune città, di rilasciare interviste e di ricevere un feedback più che positivo nei confronti di quest’opera letteraria a cui tiene moltissimo. Ci racconta infatti: “In breve tempo questo libro mi ha dato già molte soddisfazioni. Prima tra tutte la magnifica copertina della pittrice Rita Albertini. È magica. Quando mi è arrivato il libro a casa ho avuto l’impressione che avesse addosso un mantello. Il pubblico lo sta apprezzando e durante le presentazioni ricevo domande molto interessanti. Ma soprattutto vedo un’attenzione particolare a questo mirabolante personaggio, a questo uomo extra-ordinario che ha amato il volo, sua madre, sua moglie, anche altre donne, ma sempre con l’unico scopo di volare e volare e volare. Mi sto accorgendo che Tonio resta molto in chi legge Rubare la notte. Credo sia per la sua autentica nobiltà d’animo. Perché era un po’ pazzo, ma di una bontà e generosità disarmanti”.