Libri & Editori

Ferie, cinque libri da portare con sé in vacanza e gli audiolibri da ascoltare

di Chiara Giacobelli

Vi proponiamo una selezione tra le uscite recenti, compresi gli audiolibri da ascoltare mentre si è in viaggio

5)  Elisabetta di York. L’ultima rosa bianca di Alison Weir (Neri Pozza)

Concludiamo questo speciale con un ultimo genere che non possiamo di certo tralasciare: il romanzo storico. In questo ambito, sono pochissime le scrittrici in grado di competere con Alison Weir, studiosa del regno britannico già da noi ampiamente trattata in merito alla serie pubblicata sempre con Neri Pozza e dedicata a Le sei regine Tudor. Dopo aver recensito tutti i titoli della saga, non ci siamo lasciati scappare il suo nuovo romanzo, che si preannuncia altrettanto avvincente e si incentra sulla figura di Elisabetta di York. L’ultima rosa bianca. Su di lei è già stato scritto molto, specialmente dalla collega Philippa Gregory, che alle donne Tudor ha dedicato numerose pubblicazioni. Tuttavia, Alison Weir adotta un atteggiamento più storico e attinente ai fatti, lasciando sì che la narrazione faccia il proprio corso e inserendo qua e là elementi di immaginazione, ma raccontando la storia di Elisabetta da un punto di vista forse meno romantico, per risultare più realistico.

Elisabetta di York
 

È d’obbligo un minimo di contesto storico per capire dove ci troviamo e in quale epoca. Le famiglie rivali al trono d’Inghilterra sono gli York e i Lancaster: i primi derivano dai Plantageneti e si caratterizzano per i biondi capelli, gli occhi azzurri, la prestanza fisica, il portamento fiero ed elegante; i secondi sono coloro che daranno avvio alla dinastia dei Tudor, quando Enrico VII vincerà la battaglia contro Riccardo III e conquisterà il regno. Tuttavia, al fratello meno affascinante dei tre York, colui che ispirò un’intera tragedia a Shakespeare, Elisabetta si era legata in maniera molto stretta, divenendone probabilmente l’amante. Stiamo parlando proprio di Riccardo III, zio di Elisabetta di York, che in qualche modo seppe conquistarla – almeno secondo alcune fonti – o riuscì a irretirla e piegarla al suo volere. Fu così che Elisabetta passò da promessa al Delfino di Francia a probabile concubina di Riccardo III, fino a sposare infine Enrico Tudor (che non è il più celebre Enrico VIII, loro figlio, ma il padre Enrico VII). Dunque questa giovane ragazza York, dai capelli di rame e il volto aggraziato, fu l’ultima della sua dinastia, ma fu anche la sola ad essere figlia di un re – il celebre Edoardo IV d’Inghilterra – e di una delle donne più belle d’Inghilterra (Elisabetta Woodville), nonché madre del futuro re più importante e forse sanguinario della storia inglese.

Come sempre, Alison Weir ci introduce al suo racconto attraverso un articolato albero genealogico che prende origine da Enrico III, nel 1312: ci troviamo molti secoli prima della nascita di Elisabetta, ma la corona del Regno Unito non è di semplice comprensione e, essendo passata di famiglia in famiglia anche a causa di tradimenti, guerre e mancanza di eredi, è sempre bene fare un passo indietro per non perdersi nei meandri delle parentele. Quattro generazioni dopo Enrico III siamo in piena Guerra delle Due Rose, con Margherita d’Angiò a fronteggiare i Plantageneti, nonché lo scontro tra Tudor e Neville. Da Riccardo di York e Cecilia Neville nascono vari figli, tra cui i tre fratelli più famosi della storia inglese: Edoardo IV, Giorgio (duca di Clarence) e Riccardo III. Alla morte dei primi due, il regno resta a Riccardo, che tuttavia deve vedersela da una parte con la cognata Elisabetta Woodville, affatto disposta a scendere a patti con lui, dall’altro con il ramo dei Lancaster, desideroso di riconquistare il trono. Sarà proprio nella battaglia del celebre “Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo!” che Riccardo capitolerà ed Elisabetta, sposando Enrico VII, diventerà regina.

Se la prima parte del romanzo, ambientata a partire dal 1470, la vede quindi ancora principessa, piena di sogni e grandi speranze, desiderosa di innamorarsi, ingenua nella sua semplicità di ragazza, già una quindicina di anni dopo Elisabetta è in procinto di essere incoronata, ma non v’è più allegria e spensieratezza negli occhi di quella fanciulla cresciuta troppo in fretta. Non soltanto la sua famiglia è stata costretta a fuggire alla morte del padre, ma sull’intera corte grava come una nera nuvola gonfia di pioggia la scomparsa dei due figli minori di Elisabetta Woodville, fratelli di Elizabeth di York: sono i due noti principini della torre, imprigionati non ancora adolescenti e mai più ritrovati, probabilmente uccisi non sappiamo ancora con certezza da chi. Il cuore è divenuto pesante, ma alcune gioie, e molte nascite, attendono Elisabetta nell’immediato futuro.

Con il suo solito stile composto e al contempo coinvolgente, la Weir narra in un volume di oltre cinquecento pagine la storia di una delle figure femminili più coraggiose, significative e intense della storia inglese, restituendoci un ritratto di Elisabetta di York quanto più vicino al vero si possa immaginare, nonostante il trascorrere dei secoli e le lacune di alcune informazioni riguardo la sua figura. D’altra parte, questo libro che arriva ora in Italia pubblicato da Neri Pozza si basa su una precedente biografia realizzata dalla Weir anni fa: Elizabeth of York: The First Tudor Queen. Se in quella occasione l’autrice si era mantenuta su un piano prettamente storico, saggistico e biografico, qui ammette di essersi concessa qualche licenza poetica e di fiction per rendere il romanzo più agevole e adatto a tutti. Scrive la Weir a proposito di questa regina che tanto l’ha affascinata: “Storicamente, Elisabetta di York ebbe un ruolo molto importante. Fu figlia, sorella, nipote, moglie, madre e nonna di re, ed è l’antenata di tutti i sovrani succedutosi sul trono inglese dal 1509, di tutti i monarchi scozzesi dal 1513, e di ogni monarca britannico dal 1603. Sarebbe dovuta essere la prima sovrana a regnare, me nel Quattrocento in Inghilterra era impensabile che governasse una donna”. Lo farà qualche secolo dopo la nipote Elisabetta I, la Regina Vergine, alla quale la Weir ha già dedicato un intero romanzo.

Lo consigliamo perché: è un libro chiave per chiunque sia appassionato di storia e in particolare di quella inglese, di re e regine, di monarchia, della Gran Bretagna. In molti attendevano il successivo romanzo della Weir dopo la saga de Le sei regine Tudor e finalmente è arrivato in libreria.

Le sei regine Tudor