Libri & Editori

Inverno 2025: 10 novità letterarie da non perdere e i titoli Audible

Iniziare l’anno leggendo: abbiamo selezionato e recensito dieci uscite di libreria che hanno concluso il 2024 e che meritano di essere conosciute

di Chiara Giacobelli

5) La ragazza delle renne di Ann-Helén Laestadius (Marsilio)

Dal libro al film: accade quando un romanzo ha talmente tanto successo da venir tradotto in ventitré paesi e al contempo da vendere i diritti televisivi a Netflix, che ne ha realizzato un lungometraggio uscito lo scorso anno diretto da Elle Márjá Eira. Non poteva chiedere niente di più Ann-Helén Laestadius per il suo La ragazza delle renne, in Italia pubblicato da Marsilio lo scorso novembre con la traduzione direttamente dallo svedese di Sara Culeddu e Alessandra Scali.
La ragazza delle renne arriva dopo una corposa produzione di libri per bambini e ragazzi che hanno fruttato ad Ann-Helén Laestadius, scrittrice e giornalista svedese di origini sami e tornedaliane, anche premi di rilievo come l’Augustpriset nel 2016. Pubblicato in Svezia nel 2021 con il titolo Stöld, quest’ultimo romanzo ha segnato tuttavia il suo debutto nella narrativa per adulti, riscuotendo un’accoglienza entusiasta sia da parte del pubblico che della critica e diventando velocemente un bestseller internazionale; in Svezia è stato inoltre decretato come Libro dell’Anno.

La Laestadius narra la storia di Elsa, una giovane appartenente alla comunità sami che da bambina assiste all’uccisione della sua piccola renna da parte di un bracconiere. Questo evento traumatico la spinge a intraprendere una lotta per la giustizia e la salvaguardia delle tradizioni del suo popolo, affrontando pregiudizi, violenze e l’indifferenza delle autorità. Attraverso le pagine intense e a tratti crude di questo libro verità, l’autrice esplora con tatto e profondità temi quali l’appartenenza a una minoranza culturale, la discriminazione e la resilienza, offrendo uno spaccato vivido della vita nelle terre del nord. Descrizioni e ambientazioni sono uno dei punti forzi della narrazione, affascinando i lettori che conoscono poco quegli scenari tanto magici quanto inospitali.

«C’era pochissima neve per quella stagione. In alcuni punti la E45 era completamente sgombra. Le linee segnaletiche sull’asfalto erano quasi del tutto sbiadite e la strada così piena di crepe che in primavera i piccoli fili d’erba sarebbero di nuovo sbucati dappertutto, come se la terra cercasse di guarire da sola, di riprendersi lo spazio che era suo, ritrasformando tutto in bosco e prati.  Le crepe sull’asfalto erano molto profonde e nel tratto tra i due paesi ce n’era una piuttosto insidiosa che aveva spaccato il telaio a un numero imprecisato di automobili. (…) Ogni tanto spedivano una ditta di asfaltatori finlandesi a mettere in posa uno strato bello liscio, ma sapevano tutti che in men che non si dica la strada sarebbe tornata praticamente inagibile».  

Elsa emerge come una protagonista forte e determinata, il cui legame profondo con le renne, l’ambiente e la sua terra simboleggia l’intima connessione tra il popolo sami e la natura. A tal proposito un passaggio particolarmente toccante si ha quando Elsa, sfidando le convenzioni sociali, denuncia pubblicamente il massacro delle renne e l’inefficienza delle autorità, mettendo a rischio la propria incolumità per difendere la sua comunità.
La Laestadius ci racconta di queste tradizioni ormai quasi perdute con parole evocative e immersive, capaci di trasportare il lettore nei paesaggi innevati della Lapponia svedese. La lotta per la giustizia, la preservazione degli usi e costumi locali e la denuncia dei boicottaggi subiti dalle minoranze etniche sono tematiche che ricorrono per l’intero libro. In un’intervista l’autrice ha spiegato: “Ci si potrebbe aspettare che La ragazza delle renne racconti una storia romantica di vita nella natura nel Grande Nord, ma, pagina dopo pagina, si rivela un atto d’accusa per la condizione del popolo Sami”.

La ragazza delle renne è davvero un grande romanzo e si distingue per la capacità di coniugare una narrazione avvincente con una profonda riflessione sulle sfide affrontate dalle comunità indigene, offrendo al contempo una testimonianza potente della resilienza e del coraggio delle donne sami.