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Natasha Galano: “L’orco in divisa che ha adescato mia nipote è ancora libero”

di Sara Perinetto

“Hai comprato il perizoma o sei con il pigiamino?” la drammatica vicenda di pedofilia di Natasha Galano: a un anno dalla denuncia non si è ancora a un processo

Hai comprato il perizoma o sei con il pigiamino? Intervista a Natasha Galano

Natasha Galano è la zia di una ragazzina di 13 anni adescata su Instagram da un uomo di 37, perverso, pericoloso, un mostro: un carabiniere, un padre, capace di recitare la parte di un 15enne e che usa come immagine profilo il volto di un 21enne morto per una malattia.

Una vicenda da brividi che Natasha ha vissuto in prima persona, sostituendosi alla nipote dietro le schermo, chattando col mostro, fingendo di accettare un appuntamento dal vivo con lui, a cui si è presentata con le telecamere de Le Iene. Lui confessa in tv, lei denuncia tutto ai carabinieri e a un anno di distanza pubblica un libro per far conoscere la sua vicenda a più persone possibili, e metterle in guardia. Affaritaliani.it ha raggiunto Natasha Galano al telefono per capire a che punto sono le indagini.

Natasha, innanzitutto: come sta tua nipote?

Ci stiamo lavorando. È rimasta turbata. Inizialmente era più arrabbiata, poi è passata dalla rabbia alla vergogna e adesso è molto turbata. Dorme ancora nel lettone con mio fratello, la scuola la frequenta in dad, quindi con tutti i disagi nel caso, e sta andando da una psicologa.

E tu come stai? Nel libro spieghi che questa esperienza ti ha provocato molta ansia.

Sono sempre in ansia. E anche molto arrabbiata, perché non è ancora cambiato nulla. Sono in corso le indagini, ci sarà il processo, ma è passato un anno dalla mia denuncia del 18 aprile 2020 e questa persona è ancora libera, quindi sono molto arrabbiata

Questa persona che è un carabiniere.

Esatto.

E con l’arma in che rapporti siete? Avete ricevuto solidarietà?

Quando sono stata interrogata, come persona informata dei fatti, sono stati molto gentili, molto carini, e ci hanno espresso solidarietà. Allo stesso modo hanno trattato mio fratello e mia nipote. Io poi sono figlia di un maresciallo dei carabinieri, quindi tengo particolarmente all’Arma. Però resto molto arrabbiata, perché non può esistere che dopo un anno una persona possa andare in giro a piede libero e magari tranquillamente rifare quello che ha fatto.

In effetti sembra strano, soprattutto perché ci sono di mezzo una minore e un’ammissione di colpa. Ti sono state date spiegazioni?

No, solo che le indagini sono ancora in corso. Però appunto c’è un’ammissione di colpa davanti alle telecamere, i messaggi scritti, cioè questa persona ha confermato davanti alle telecamere de Le Iene di aver fatto quello che ha fatto, non capisco su che cosa si debba indagare ancora a distanza di un anno. Sinceramente, io mi aspettavo che venisse arrestato all’istante. Bisogna avere fiducia nella magistratura, ma io un po’ la sto perdendo, anche se mi dispiace molto dirlo.

A proposito de Le Iene, qual è stato il loro ruolo nella vicenda?

Mi sono rivolta a loro tramite il sito, compilando il form, e sono stata ricontattata poco dopo. Mi hanno aiutata nel senso che siamo andati all’appuntamento insieme, ma il resto l’ho fatto io da sola, prima e dopo. Poi certo è venuta con me Veronica Ruggeri che è stata molto carina, umana, si è preoccupata molto per mia nipote, e grazie alle Iene sono riuscita a mostrare il viso di quell’uomo al pubblico. Ora con Veronica ogni tanto ci mandiamo dei messaggi, le ho scritto di recente proprio per inviarle il mio libro da leggere e attende aggiornamenti, come tutti quanti noi.

Da parte di quest’uomo avete ricevuto delle scuse? Siete stati contattati dalla sua famiglia?