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Perché il tuo capo è un imbecille? Rispondono Pino Aprile e la scienza

Pino Aprile riscrive dopo vent’anni un nuovo elogio dell’imbecille, perché gli intelligenti hanno fatto il mondo ma sono gli stupidi che ci vivono alla grande

Se vi sembra che il mondo sia sempre più pieno di imbecilli, finalmente ne avrete la prova

In principio fu L'imbecille. Alle fatidiche soglie del duemila, il libro d'esordio di Pino Aprile fu un fortunato caso editoriale non solo in Italia, ma in molti altri Paesi (in Spagna, per dire, raggiunse il primo posto e dominò per mesi le classifiche).

Suggestivo, scientificamente fondato, sociologicamente ineccepibile e al tempo stesso traboccante di humour - insomma: irresistibile - il pamphlet fu persino adottato da corsi universitari e di management. Vent'anni dopo, è più che mai necessario un Nuovo elogio, per dare testimonianza di una lungimirante intuizione che nel tempo ha assunto sempre più i crismi di pietrosa, incontrovertibile realtà fattuale: gli intelligenti hanno fatto il mondo, ma sono gli stupidi che ci vivono alla grande.

Perché al mondo ci sono così tanti imbecilli? E perché - mai come in questo momento, sembrerebbe - prosperano e imperano, riuscendo a raggiungere posizioni di successo, in politica innanzitutto, ma anche nelle aziende, in società, nella comunicazione, insomma nella vita tutta? Per non dire della ribalta dei social...

Perché dopo essere prima faticosamente e poi brillantemente disceso dalla scimmia, l'uomo ora tronfiamente la risale? Pino Aprile dà ragione - una ragione "darwiniana" e inoppugnabile - dell'inarrestabile ascesa della stupidità umana. Conferendo nuova vita a un manifesto indispensabile per comprendere la nostra asinina, cialtronesca contemporaneità.

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Pino Aprile 

Giornalista e scrittore, pugliese residente ai Castelli Romani, è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente. Per la Tv ha lavorato con Sergio Zavoli all’inchiesta a puntate Viaggio nel Sud e al settimanale del Tg1, Tv7. È autore di diversi saggi, tra cui Il trionfo dell’apparenza (2007), Elogio dell’imbecille (2010), Elogio dell’errore (2011), tutti pubblicati da Piemme.

Terroni, uscito nel 2010 e diventato un vero e proprio caso editoriale, e il successivo Giù al Sud (2012), hanno fatto di Aprile il giornalista "meridionalista" più seguito in Italia. Gli sono valsi molti premi, tra cui il Premio Carlo Levi nel 2010, il Rhegium Julii nello stesso anno, e il Premio Caccuri nel 2012.

Sempre per Piemme ha pubblicato il pamphlet Mai più terroni nel 2012 e Il Sud puzza. Storia di vergogna e d'orgoglio nel 2013; nel 2016 esce Carnefici e nel 2017 collabora alla scrittura del saggio Attenti al Sud. Del 2018 è invece L'Italia è finita. E forse è meglio così, e del 2019 è Il potere dei vinti editi sempre da Piemme.

Leggi un estratto del libro di Pino Aprile su Affaritaliani.it (nella pagina successiva)*