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Vatileaks 2, Nuzzi non si presenterà in Vaticano: poche tutele
Come anticipato da Affaritaliani.it Gianluigi Nuzzi, indagato per il suo libro "Via Crucis" non si presenterà al cospetto degli inquirenti vaticani che lo avevano convocato per martedì 17 novembre.
"Ho deciso di non presentarmi. In Vaticano non e' prevista la 'non punibilita'' che deriva dall'esercizio di un diritto come in Italia. Ne' e' riconosciuta la possibilita' di manifestare liberamente il pensiero come sancisce espressamente l'articolo 21 della nostra Costituzione. Per loro quindi chi fa cronaca e' punibile". Sono parole di Gianluigi Nuzzi, il giornalista autore di "Via Crucis" indagato dai giudici vaticani con il collega Emiliano Fittipaldi, autore di "Avarizia", insieme a monsignor Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, accusati invece di aver fornito documenti riservati ai due cronisti. In Vaticano, lamenta Nuzzi, "la divulgazione di notizie segrete non e' per il giornalista una medaglia, come accade per la libera stampa in tutto il mondo democratico, ma e' sempre e comunque un reato. Non solo divulgare documenti ma anche notizie segrete. Non essendoci, percio', reciprocita' tra il nostro ordinamento e il loro manca quella tutela che le nostre leggi, oltre che la Convenzione europea, garantiscono al giornalista". "Non mi presento - insiste Nuzzi nel post pubblicato di internet - in uno Stato in cui il codice di procedura penale e' piu' o meno fermo al 1913 quindi al tempo del re ed applica il Codice penale Zanardelli, in vigore in Italia fino al 1930. Non mi presento in uno Stato che nemmeno mi contesta il reato per il quale sono indagato, non mi dice come e quando lo avrei commesso, eventualmente con chi, come al contrario, prevede il nostro codice quando la magistratura intende interrogare qualcuno. Non mi presento in uno Stato dove negli ultimi anni il 75% delle persone detenute e' stata tratta in arresto per aver passato delle notizie vere a giornalisti che le hanno divulgate".
Secondo Nuzzi, "in definitiva, il Vaticano intende investigare su chi racconta le malefatte e non su chi le commette, se intende portare a processo un giornalista che fa il proprio mestiere e non indaga su cio' che denuncia, su chi cioe' gode di privilegi illegittimi, chi ruba nei magazzini dei negozi del vaticano, chi gonfia gli appalti, chi concede case a canone zero, chi si appropria di somme per le cause dei santi, da parte mia continuero' a fare il mio lavoro di cronista, giornalista e testimone di cio' che non si vuol che sia raccontato". "Se il Vaticano intende delegare e sentirmi per rogatoria davanti all'autorita' giudiziaria italiana, valutero' ovviamente se presentarmi e cosa dire, se mi presentero'". Lo fa sapere al promotore vaticano di giustizia, professor Giampiero Milano, il giornalista Gianluigi Nuzzi, che domani avrebbe dovuto essere interrogato dai magistrati vaticani ma ha deciso di non presentarsi. .