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Alan Friedman colpisce ancora e parla male dell'Italia
Alan Friedman ha trovato l'America in Italia
Alan Friedman è un giornalista che ha fatto alla rovescia il percorso storico: ha trovato l’America in Italia, ma a differenza degli emigranti negli Usa, sputa regolarmente nel piatto in cui mangia criticando e bacchettando il nostro Paese e facendo indebitamente incursioni nella politica.
Collaboratore stagista dell’ex Presidente americano Jimmy Carter ha lavorato per il Financial Times di cui è anche stato corrispondente per l’Italia e ha scritto, non poteva mancare, anche per il New York Times.
Stamattina il nuovo siparietto televisivo con Friedman che si agitava scompostamente in diretta canticchiando “La manina, la manina”, riferendosi evidentemente (lui ha infatti delle manone) alle vicende governative giallo-verdi.
Anche oggi Friedman non ha perso l’occasione per bacchettare aspramente il Paese che lo rende ricco, cioè il nostro, a dispetto di tanti poveri e disoccupati. Il giornalista pensa che l’Italia non debba aumentare il deficit né sforare i parametri europei perché non ci si comporta così nel consesso di Bruxelles. Ma Friedman è un politico? Perché si intromette in continuazione nelle vicende italiane e soprattutto perché è un ospite quasi fisso di molte trasmissioni televisive in Rai che è una azienda pubblica?
Magari si scopre che lo paghiamo pure per farci criticare ad ogni piè sospinto. È l’Italia masochista che con questi comportamenti ha spalancato poi le porte al populismo, salvo lamentandosene in diretta Rai, come fa, appunto, Alan Friedman.