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Amadeus-Nove, rifondazione Rai con Stefano De Martino e... Carlo Conti. I nomi

di Redazione Mediatech

Amadeus verso il Nove, come cambia la Rai senza il conduttore di Affari Tuoi, Soliti Ignoti e (cinque) Festival di Sanremo

Amadeus-Nove, la rifondazione Rai con Stefano De Martino e... Carlo Conti

La Rai riparte senza Amadeus (che ha ufficialmente comunicato il suo addio al dg Giampaolo Rossi). L'addio al Festival di Sanremo era già stato annunciato da tempo. Ora si apre anche il capitolo della sostituzione tra Affari Tuoi (se verrà trovato l'accordo di rinnovo del format con Banijay scongiurando così il passaggio del programma sul Nove), Soliti Ignoti e in generale nella fascia dell'access prime time.

Ecco che un nome forte che circola in queste ore e potrebbe dare un segnale di rinnovamento e ringiovanimento è quello di Stefano De Martini.

L'ex ballerino di Amici, dopo i successi su Rai2 (Da Made in Sud a Bar Stella, senza dimenticare il Tim Summer Hits), è indiziato di promozione in una fascia calda sulla rete ammiraglia: versatile, volto ormai familiare per il pubblico generalista, il momento del salto di qualità pare quello giusto. Corsi e ricorsi storici: fu proprio lui a prendere da Amadeus il testimone del programma 'Stasera tutto è possibile' (2015-2018 Ama, dal 2019 è condotto da De Martino).

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Stefano De Martino conduttore del Festival di Sanremo? Nel medio periodo probabile, sul breve, la sensazione è che si punterà sull'esperienza di Carlo Conti (pur se i bookmakers nei giorni scorsi collocavano l'ex compagno di Belen in quota, tra gli 'inseguitori' del favorito).

Amadeus-Nove, la rifondazione Rai. Alesandro Cattelan in scia a De Martino

E poi c'è Cattelan, verrebbe da dire parafrasando il titolo di una sua vecchia tramissione andata per anni su Sky. Oggi siamo passati al 'E stasera c'è Cattelan' (nella seconda serata di Rai2 spesso dovendo fronteggiare i caldissimi post partita di Champions, almeno sino a quando le squadre italiane hanno resistito). Forse il 43enne conduttore piemontese parte in griglia dietro a un De Martino che ha ormai completato la sua 'gavetta', ma in prospettiva l'uscita di Amadeus potrebbe concedergli spazi e occasioni.

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Amadeus-Nove, la Rai dei senatori non smobilita

Attenzione però alle semplificazioni di queste ore che sembrano raccontare una smobilitazione in verità poco credibile. Anche perchè non sarà l'onda emotiva del momento, ma il 'tribunale' degli ascolti tv a dare il suo verdetto finale. Facciamo un esempio, che non sarà regola matematica, ma rende l'idea. Negli anni '80 furono in molti a dare mamma Rai come già vinta, caduta sul campo con i passaggi di big che incarnavano fortemente la televisione di Viale Mazzini come Pippo Baudo o Raffaella Carrà alla corte di Silvio Berlusconi su Canale 5. Tutti i disfattisti di sciagure e fallimenti dovettero poi ricredersi nel giro di pochi mesi.

Perché è vero che la Rai perde un asso (cuori, quadri, fiori o picche fate vobis) e così pure che contemporaneamente Warner Bros Discovery si gioca un nuovo jolly dopo quello (vincente) di Fabio Fazio per compiere un ennesimo salto di qualità e accorciare le distanze da viale Mazzini (e Mediaset).

Però la tv di Stato mantiene nel suo mazzo una lunga serie di carte pesanti da giocare sul tavolo dell'Auditel: da Carlo Conti (ovviamente non solo in ottica Sanremo) ad Antonella Clerici, passando per Flavio Insinna, Milly Carlucci o Marco Liorni (la cui Eredità va molto bene nel preserale e vince in modo chiaro il confronto con Avanti un altro di un big del calibro di Paolo Bonolis su Canale 5) per fare qualche nome dei presentatori da access/prime time. Senza dimenticare che tante soddisfazioni in chiave prime time negli ultimi anni viale Mazzini se le è prese senza show, ma con le sue fiction made in Italy (Mare Fuori docet).