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Armani Bamboo Bar, brand al sicuro dopo l'omicidio. Ma non faccia come Armando Testa

di Lorenzo Goj

Come impatterà sul brand di Armani e del suo prestigioso bar milanese l'omicidio di Senago? Ce lo spiega l'esperto di crisis communication Luca Poma

Armani Bamboo Bar, serve un cambio di management

Come impatterà sul buon nome dell’Armani Bamboo Bar l’omicidio di Senago? Cosa prevarrà nell’immaginario collettivo, curiosità o terrore? Certo, pensare al fatto che, fino a una decina di giorni fa, era un assassino a preparare i cocktail dietro il bancone del bar al settimo piano dell’Hotel Armani di Milano suscita emozioni particolari.

Ma per quanto orribile, non sarà questa vicenda di cronaca nera a sporcare il marchio di Armani e del prestigioso bar di via Manzoni. A svelarlo ad Affaritaliani.it è Luca Poma, professore di Reputation management all'Università LUMSA di Roma e all'Università della Repubblica di San Marino, oltre che specialista in digital strategy e crisis communication. “Il brand Armani è coinvolto pari a zero in questa vicenda, ma qualcosa deve cambiare”, sentenzia Poma. “Dunque, non avrà un rebound negativo di per sé, così come il brand dell’Armani Bamboo Bar”, continua.

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“Bisogna però considerare una questione piuttosto importante. Da sempre, ogni crisi ha tra i suoi effetti quello di accendere un grande faro sopra il brand colpito. E il bar, non avendo una qualità del prodotto e del servizio adeguata alle aspettative dei clienti, come testimoniano le recensioni negative nell’apposita sezione di Google, sarà più vulnerabile a problemi e critiche da parte dei consumatori”, spiega l’esperto.