MediaTech
Sky verso addio al calcio, più vicino l'accordo Lega-Mediapro
Il conto alla rovescia è partito, i rintocchi risuonano pesanti a Milano Santa Giulia dove ha sede Sky, l'azienda che ha il monopolio (o quasi) del calcio
Il conto alla rovescia è partito. E i rintocchi risuonano pesanti a Milano Santa Giulia dove ha sede Sky, l'azienda che ha il monopolio (o quasi) del calcio a pagamento in tv. L'allarme è rosso. A fine anno verranno assegnati i diritti per il triennio 2021-2024 e Andrea Zappia, ad di Sky Italia, si trova ad un bivio: da una parte ha di fronte la Lega di Serie A che gli chiede conto del traumatico crollo di audience registratosi nella stagione da poco conclusa (-31%); dall'altra deve vedersela col management Usa che a fronte dell'inatteso successo (la mission era inglobare i quasi 2 milioni di abbonati Mediaset Premium, mentre il 36% è sparito e il 15% si è limitato a spendere 10 euro per passare a Dazn) preme con forza per un ridimensionamento dei costi e allo stesso tempo per il mantenimento dei diritti, che restano vitali come specifica Il Fatto Quotidiano.
Sky Italia ha quasi 5,1 milioni di abbonati (il sogno di sempre è arrivare a 7), ma 3,2 lo sono per le partite di calcio; qualora i diritti passassero agli spagnoli di Mediapro rientrati prepotentemente in corsa col progetto del canale di Lega proposto a cifre assai allettanti per i club (+219,7 milioni all'anno rispetto a quanto oggi versato da Sky e Dazn), crollerebbe tutto. Non bastasse la travagliata chiusura della redazione romana, a Sky si comincia a parlare ora di una possibile soppressione di Sky Sport 24, il notiziario che pesa non poco sui conti dell'azienda e che graverebbe di più in caso di matrimonio Lega-Mediapro. Si aggiungono poi le voci di ridimensionamento degli stipendi di alcuni talent, per esempio ad Ilaria D'Amico pare stia per essere proposto un contratto da 250 mila euro invece di 1 milione.
Inutile dire che il presunto "raggiro messo in atto l'estate scorsa ai danni del pubblico" (come scrive Il Fatto Quotidiano) e sanzionato prima dell'Agcom con una multa a Sky di 2,4 milioni, poi dall'Antitrust con una multa a Sky di 7 milioni e a Dazn di 500.000 euro, sempre per pubblicità ingannevole, era già stato duramente punito dagli abbonati: che abituati a vedere su Sky tutto il calcio di Serie A e B a 36,80 euro, di colpo si sono visti costretti a spendere più soldi (45,10 euro) per vedere meno partite (7 invece di 10) e a dover aggiungere 10 euro per vedere su Dazn le altre 3 partite di A più la Serie B.