MediaTech
Ascolti Tv, Coronavirus: il servizio Pubblico lo fa Mediaset (e la Rai latita)
Auditel: La Rai esalta gli ascolti del Tg sul Coronavirus, ma nel momento del caos sul decreto ministeriale restrittivo era Mediaset a informare
Gli ascolti Tv e i dati Auditel di sabato 7 marzo 2020, in prima serata, hanno visto la "caporetto" di Rai1 con l'ultima puntata di Una Storia da Cantare condotto da Bianca Guaccero ed Enrico Ruggeri che ha ottenuto un magro 13.5% di share (arrotondato per eccesso), mentre sul web si scatenavano i commenti relativi all'assenza totale d'informazioni da parte del Servizio Pubblico sulla questione delle misure restrittive del decreto ministeriale. Quelle misure, insomma, che avrebbero visto di lì a poco la Lombardia e 14 province italiane blindate.
Mentre - nella disinformazione totale - si creava il panico alla stazione di Milano per prendere l'ultimo treno della notte verso il Centro e il Sud, l'unica rete a fare Servizio Pubblico e a tentare di chiarire la situazione era Rete4 con Stasera Italia, condotto da Veronica Gentili. Su Rai1 si cantava e ballava allegramente (ma con scarso gradimento da parte del pubblico), su Rai2 andava in onda un telefilm e su Rai3 il programma Sapiens di Mario Tozzi.
Peggio ancora, la conferenza stampa del Presidente Giuseppe Conte andata in onda alle 2.20 del mattino è stata seguita in diretta dal Tg5, ovvero da Canale 5, unica rete generalista a occuparsi dell'evento.
In tutto questo, questa mattina la Rai si autocelebrava per gli ascolti del Tg1 delle 20.00 complice il "coronavirus effect", con lo stesso macabro gusto con il quale Gianni Riotta, da direttore del notiziario dell'Ammiraglia Rai, commentava garrulo l'audience in crescita ai tempi del terremoto all’Aquila. Peccato che, in tutto questo tripudio autoelogiativo, si dimenticava che ieri sera la Rai (in primis l'Ammiraglia) latitava completamente, e proprio nel momento in cui sarebbe stato utile scongiurare il più possibile gli assalti al treno o le code ai caselli autostradali in stile Guerra dei Mondi. Dov'era la Rai della task force di Alberto Matassino, dov'era la Rai del futuro sbandierata dall'Ad Fabrizio Salini?
Questa mattina, dopo la segnalazione di ieri sera di affaritaliani, nei talk show domenicali ci si affanna a recuperare terreno, e a Domenica In, senz'altro, avremo il prezzemolone Pierluigi Diaco (tra una "furtiva lagrima" e l'immagine di un tramonto incandescente a suggellare l'idillio con il marito, snocciolato a ogni piè sospinto tra palpiti e rossori da parte della conduttrice) ad ammannire perle di saggezza sostituendosi a epidemiologi e scienziati, perché ormai in Rai non vale più la conoscenza della materia bensì la conoscenza intesa come "amico del conduttore o della conduttrice". Resta il fatto che ieri sera i telespettatori che cercassero preoccupati notizie sulle misure restrittive in procinto di cambiare di lì a poco il loro stile di vita o quello dei loro cari nelle zone rosse, facendo zapping sulla Rai non trovavano alcunché perché l'unico canale a fare servizio pubblico era Rete4, e quindi Mediaset. L'azienda radiotelevisiva pagata col canone dei contribuenti? Non pervenuta.