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Ascolti Tv, così i social cambiano la scrittura dei programmi tv

Ascolti, il 2019 è l’anno della "social tv". Così cambia la scrittura dei programmi

Il 2019 è l’anno della social tv. O meglio, l’anno nel quale broadcaster e mondo del video hanno investito sulla declinazione social dei loro prodotti. Lo dice Nielsen che da tempo segue il fenomeno della social tv in Italia, trend che vede coinvolti ogni mese 27 milioni di persone. “E’ cresciuta la consapevolezza del fenomeno da parte di tutti i player dell’industria televisiva, broadcaster, case di produzione, centri media e  agenzie di talent che vogliono conoscere il peso dei loro clienti nell’economia dei programmi”, dice Stefano Russo di Nielsen, istituto che ha appena rilasciato la nuova edizione di ‘Social tv review’ (disponibile in esclusiva su Primaonline.it), approfondita analisi della rilevanza dei contenuti televisivi su Facebook, Instragram e Twitter e che nei prossimi mesi si estenderà anche a Youtube.


Il panorama della stagione televisiva 2018–2019 che sui tre social ha registrato 441 milioni di interazioni e dove i generi più amati e condivisi risultano essere gli eventi sportivi (56% del totale interazioni della stagione),  seguiti da talent&reality show (28%) e programmi di intrattenimento (12%). Il 51% dei contenuti video sui social è fruito in modalità non lineare, ossia in giorni diversi dalla messa in onda del programma. Un trend che ha riflessi anche sulla stessa scrittura dei programmi, che non possono più non tener conto della loro declinazione social. “Notiamo una crescente attenzione da parte di chi crea i programmi tv, sempre più spesso scritti tenendo conto della successiva produzione di pillole da distribuire sui social. Come ha fatto ‘Epcc’ il programma di Cattelan che ha avuto una grandissimo successo non lineare”, dice Russo. 

Amici di Maria De Filippi, Uomini e Donne e Le Iene sono i programmi con più engagement.