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Ascolti Tv: Il Caso Philippe Daverio s'ingarbuglia ma la Rai continua a tacere
Il Presidente Musumeci annuncia querela al critico d'arte, che si scusa dopo le offese ai siciliani. E intanto l'on. Anzaldi (Iv) chiede conto alla Rai
Il caso Philippe Daverio-Borgo dei Borghi non conosce tregua e la diatriba approda perfino alla Regione Sicilia. Dopo la denuncia del Segretario della Vigilanza Rai nonché deputato della Commissione Cultura di Italia Viva Michele Anzaldi, primo a sollevare la questione di "conflitto d'interessi" relativo alla votazione del giurato tecnico Daverio nella finale della trasmissione Il Borgo dei Borghi in onda su Rai3, che aveva visto la vittoria di Bobbio (Pc) a svantaggio di Palazzolo Acreide (Sr), sottolineando che il critico d'arte è a tutti gli effetti cittadino onorario del comune piacentino e suo "sponsor" culturale, sono entrati poi in ballo Le Iene e finanche il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci.
Già, perché, Daverio è stato intervistato dalla trasmissione di Italia 1 (dopo aver minacciato querela contro l'On. Anzaldi) insultando a più riprese di fronte alle telecamere la Sicilia e i siciliani ("sono terroni e rosicano") e dichiarando di averne "paura", tanto da suscitare l'indignazione del Presidente Musumeci che ha invitato il critico a porgere le sue scuse annunciando l'intenzione di rivolgersi all'autorità giudiziaria. Prontamente sono poi arrivate le scuse del critico d'arte indirizzando le sue invettive soltanto a "pochi facinorosi" e smentendo la volontà di offendere i siciliani tutti.
In questo minuetto di minacciate querele, richiesta di scuse e scuse effettive, è l'on. Anzaldi a proseguire imperterrito per la sua strada e a prendersela con Viale Mazzini in un accorato post su Facebook. "A quanto ammontano i soldi incassati dalla Rai con il televoto del Borgo dei borghi?" domanda il Segretario della Vigilanza. "A chi sono stati destinati questi soldi? Parliamo di decine di migliaia di euro almeno. I cittadini che volevano votare potevano di disporre di un massimo di 10 voti e ogni telefonata o sms aveva il costo di 0,51 centesimi. Perché far pagare una cifra così rilevante, che in una famiglia può arrivare anche a 15-20 euro, se poi l’esito del televoto è stato totalmente disatteso? Che senso ha chiedere ai cittadini, che già pagano il canone, di pagare anche per partecipare a un concorso lanciato dalla tv pubblica, se poi il loro voto non viene tenuto in nessuna considerazione nella scelta del vincitore?"
E ancora: "In attesa di avere risposta dalla Rai sulla mia interrogazione sul rischio conflitto di interessi per il presidente della giuria Philippe Daverio, cittadino onorario del borgo che ha vinto, presenterò una nuova interrogazione anche su questo aspetto della vicenda. Trovo davvero imbarazzante che la Rai, che conta un numeroso ufficio stampa, a una settimana dalle proteste dei cittadini e dalla mia denuncia, riportata da siti e quotidiani, non abbia ancora detto neanche una parola di chiarezza. E’ questo il rispetto per i tanti cittadini che in buona fede hanno speso soldi per esprimersi al televoto? E’ questo il rispetto dovuto a Palazzolo Acreide, il borgo siciliano che aveva vinto il televoto ma è stato bocciato dalla giuria, e a Bobbio, il borgo emiliano cui è stata data la vittoria finale? In questa vicenda sono danneggiati tutti i borghi che hanno partecipato, dal primo all’ultimo."
Anche la deputata Maria Laura Paxia del M5s, membro della Vigilanza Rai, qualche ora fa ha annunciato su Twitter di aver "depositato un'interrogazione in #vigilanzarai perchè si faccia chiarezza sulla trasmissione #borgodeiborghi e sul conflitto di interessi del Presidente della giuria #Daverio. Inaccettabili le sue parole contro i siciliani".
La Rai si degnerà di rispondere ai deputati Anzaldi e Paxia? Philippe Daverio si recherà in Sicilia invitato da Nello Musumeci in una trasferta "riparatrice"? Il tutto finirà, se non a tarallucci e vino, a cassata e passito o le polemiche proseguiranno infuocate? Attendiamo con trepidazione la prossima puntata della querelle.