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Battisti, gli eredi vincono in appello. Sony dovrà pagare le spese processuali
Passati quasi 25 anni dalla scomparsa del cantautore, continua ad alimentarsi la polemica finita anche in tribunale
Gli eredi di Lucio Battisti vincono la battaglia legale sui diritti contro Sony Music
Mentre si avvicina la ricorrenza della scomparsa di Lucio Battisti – il 9 settembre saranno 25 anni da quando l’artista è morto – non accenna ad interrompersi la querelle Battisti. Che vede gli eredi del cantautore mettere a segno una vittoria in appello contro la Sony Music. La vicenda risale al 2017, quando Sony Music ha intentato una nuova causa contro gli Eredi di Lucio Battisti (Grazia Letizia Veronese e Luca Battisti). L’accusa mossa dalla Sony Music contro gli Eredi di Lucio Battisti è la stessa che Mogol aveva mosso contro di loro anni prima: aver opposto un diritto di veto a qualsiasi forma di sfruttamento economico delle opere musicali di Lucio Battisti.
In particolare, gli Eredi di Lucio Battisti sono stati accusati dalla Sony Music di aver revocato il mandato alla SIAE per l’utilizzazione on line delle opere musicali di Lucio Battisti (impedendo così alla Sony Music di commercializzare le registrazioni fonografiche delle canzoni interpretate da Lucio Battisti sulle principali piattaforme digitali, Spotify su tutte) e di aver ostacolato l’utilizzazione delle opere musicali di Lucio Battisti per sincronizzazioni (impedendo così alla Sony Music di utilizzare le registrazioni fonografiche delle canzoni interpretate da Lucio Battisti in spot commerciali di noti marchi, come Fiat e Barilla).
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La richiesta di risarcimento del danno monstre avanzata dalla Sony Music era stata di 8,5 milioni di euro. La Corte d’appello di Milano, confermando la sentenza di primo grado, che aveva già respinto le domande della Sony Music, ha rigettato l’appello e condannato la Sony Music al pagamento delle spese processuali.