MediaTech

Big Tech, arriva la stretta dell'Ue: accordo storico contro i reati online

Disinformazione, fake news, odio online e moderazione del linguaggio: l'Unione europea ha raggiunto l'accordo sul Digital Services Act

Ue, l'intesa impone alle Big Tech una maggiore responsabilità sui contenuti pubblicati online 

Hate speech, disinformazione, contenuti dannosi e moderazione del linguaggio: sono questi alcuni dei punti più rivelanti del Digital Services Act (Dsa), l'intesa storica raggiunta in Europa sulle nuove regole online riservate alle Big Tech.

I colossi del web avranno infatti, da oggi in poi, una maggiore responsabilità sui contenuti che vengono pubblicati sulle loro piattaforme. L'obiettivo è quello di contrastare l'hate speech, la disinformazione e altri contenuti dannosi online, imponendo alle Big Tech di vigilare con più attenzione, rendendo più facile per gli utenti segnalare i problemi e supportando le autorità di regolamentazione a punire l'inosservanza delle norme con multe.

"L'accordo di oggi sul Dsa è storica", ha sottolineato su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno libertà di espressione e opportunità per le imprese. Ciò che è illegale offline sarà effettivamente illegale online nell'Ue. Un segnale forte per persone, aziende e paesi in tutto il mondo", ha rimarcato von der Leyen. 

A farle eco il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Enzo Amendola: "L'accordo sul Digital Services Act è una prova di unità delle istituzioni europee". "Dopo il Digital Markets Act, è stato approvato anche il Digital Services Act. Regole nuove, giusto compromesso tra protezione dei cittadini e sviluppo dell'ecosistema digitale, comprese le Big Tech", ha scritto il sottosegretario in un messaggio su Twitter. "Al lavoro per recepirla al piu' presto in Italia", conclude Amendola.

Nel dettaglio, in base alle nuove regole, i servizi intermediari, in particolare le piattaforme online, come i social media, dovranno adottare misure per proteggere i propri utenti da contenuti, beni e servizi illegali. Le piattaforme online molto grandi dovranno rispettare obblighi più severi ai sensi della Dsa proporzionati ai notevoli rischi per la società che comportano quando diffondono contenuti illegali e dannosi, compresa la disinformazione.

Il testo dovrà essere finalizzato a livello tecnico e verificato da giuristi-linguisti prima che sia il Parlamento che il Consiglio diano la loro approvazione formale. Una volta completato, questo processo entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue e le regole inizieranno ad applicarsi quindici mesi dopo. 

Leggi anche: 

Centrodestra choc, "Non regge un altro anno così. Meloni al voto da sola"

Russiagate, Rosato (Iv): "Conte? Ambiguo con alleanze opache"

Generali, da Trieste trapela ottimismo. I “pattisti” in lieve vantaggio

Ucraina, l'invasione russa come quella tedesca in Polonia. La storia si ripete

Enrico Ruggeri: "Pasolini e De Andrè? Oggi sarebbero stati massacrati sui social"

Muore per un intervento al seno, Perrino: "È colpa della nostra società". VIDEO

Aspi e Open FIber, insieme per digitalizzare città e strade

Caro materiali, Dott. Riva: “Attuare riequilibrio contrattuale dinamico”

L’efficienza della PA presentata al Parlamento