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Come previsto Zaki scende in politica: principino del Cairo nominato Faraone
Patrick Zaki ha celebrato il suo trionfo a Bologna spianando la strada verso la sua "discesa in campo". L'analisi
E così al Corriere della Sera “Zaki l’Ingrato” –come è ormai universalmente noto- ha dichiarato: “Anche tutta questa visibilità: voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto”. E qui siamo all’effetto – Soumahoro più classico. Anche Zaki l’Ingrato vuole aiutare i poveri e gli ultimi ma, lo vuole fare da una comoda poltrona di Bruxelles – Strasburgo, magnando ostriche e bevendo champagne lautamente fornito dall’Unione Europea alla faccia nostra.
E magari qualche povero allocco che ancora ci casca pensava che Zaki l’Ingrato volesse fare politica dalle carceri di al – Sisi, lottando con scarafaggi e vogliosi omoni nubiani.
No, non è così. E a guardarlo bene con quei ricciolotti neri che gli precipitano ai lati delle orecchie più che un Faraone pare Nerone. Ma poco cambia. Fra un anno ce lo ritroveremo eletto in Europa, radicalchicchizzato a puntino, a mangiare ostriche ed aragoste. Quando si dice la fortuna.