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Come previsto Zaki scende in politica: principino del Cairo nominato Faraone

Di Giuseppe Vatinno

Patrick Zaki ha celebrato il suo trionfo a Bologna spianando la strada verso la sua "discesa in campo". L'analisi

Infatti la grazia ricevuta da al – Sisi se la poteva scordare se non ci fosse stato un intervento diretto di Giorgia Meloni. E così, dopo il trionfo felsineo guidato dalle mosche cocchiere del Pd, il ragazzotto ha fatto outing (ha resistito poco): “Vorrei impegnarmi nei diritti umani” –ha quindi declamato con il pollice alzato e la camicia incorniciata da due macchioni di sudore. Il tutto, guarda caso, a pochi giorni dall’altro outing, quello della comandante a Carola Rakete. Come si vede siamo in pieno effetto Cinque Stelle: sconosciuti miracolati da qualche evento casuale in cui sono incappati più per anarchia che convinzione.

E dunque lo studente di Bologna, neppure dottorato, appena laureatosi nella messinscena costruita da Roma e il Cairo in diretta televisiva, ha sentito odore di Bruxelles, delle sue ostriche normanne, dei suoi vinelli francesi, delle cioccolate di cui è ghiotto e si è lanciato nell’auto – candidatura, naturalmente dissimulata dalla solita frase di routine salva - chiappe: “ho ancora tanto da imparare”, che magari gli ha consigliato qualche radical –chic di quelle terre così generose a produrre sangiovese e politici.