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Coronavirus, in lockdown non si ascolta più la radio, pubblicità scende a -20%

Stangata per le radio a causa del COVID-19. Le previsioni calcolano un -20% di raccolta pubblicitaria nel 2020, che distanziano dai 438,8 milioni di valore di mercato nel 2019. Vengono ribaltate le previsioni, prima favorevoli, dovute al riscontro positivo (+14%) del primo bimestre sul consumo del mezzo radiofonico rispetto al 2019.

Spotify: "il lockdown ha limitato il consumo di device radiofonici"

Dati ufficiali di Spotify, evidenziano l'impatto che l'emergenza coronavirus ha avuto nel mezzo privilegiante la trasmissione di contenuti d'informazione e l'intrattenimento musicale. Nel documento comprendente i risultati finanziari del trimestre gennaio-marzo, riportato da ItaliaOggi, vedono in rosso il risultato operativo dei primi tre mesi 2020 di Spotify con -17 milioni di euro.

I vertici della piattaforma commentano il calo: "E' cambiata completamente la routine della mattina, e sembra sempre di essere nel fine settimana". Il minore ricorso a device radiofonici e piattaforme streaming, sarebbe dunque collegato al lockdown, da associare al minor tempo speso in situazioni favorevoli al consumo di contenuti radiofonci, come l'ascolto dell'autoradio durante gli spostamenti in macchina.

Si palesa una condizione simile nell Regno Unito: il rapporto dell'Advertising Association e di Warc sugli investimenti pubblicitari pubblicato da ItaliaOggi, ha evidenziato come sia sceso a -44,1% nel secondo trimestre del 2020 il rapporto sul media radiofonico.